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Coronavirus: i robot in soccorso degli esseri umani

   
AITI
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Che sia in televisione, sul giornale oppure online, in prima pagina troviamo costantemente aggiornamenti sull’aumento dei contagi del nuovo coronavirus, manifestatosi a Wuhan ed estesosi ormai a diversi paesi.

In questo articolo si è parlato di robot sociali che – grazie all’intelligenza artificiale e complicati algoritmi – sono in grado di interagire con gli esseri umani in diversi ambiti, tra cui quello della medicina e dell’interazione con il paziente.

robot usati per far fronte al coronavirus

Proprio in due ospedali di Wuhan sono stati introdotti due robot a supporto dei medici e dei pazienti che si recano nella struttura. Il primo offre una guida sulla procedura di diagnosi e informa in merito alle misure da adottare per ridurre al minimo i contagi (che ad oggi sono più di 40'000). La seconda macchina si occupa invece di disinfettare le aree messe in quarantena e fornire i medicinali alle persone contagiate. Non solo a Wuhan. Anche in altre città cinesi per strada è possibile vedere robot che misurano la temperatura delle persone che incrociano, oltre a ricordare loro alcune semplici precauzioni per ridurre il rischio di contagio.

Non solo negli ospedali, questi dispositivi di alta tecnologia stanno aiutando a contenere la diffusione dell’epidemia anche in aeroporti e strutture alberghiere. In Cina si stanno infatti utilizzando dei robot per consegnare pasti e forniture mediche a persone potenzialmente contagiate. Ad esempio, Little Peanut è incaricato di consegnare pasti in un hotel in quarantena mentre dei suoi “colleghi” consegnano medicine e raccolgono rifiuti nel sud del Paese.

Non solo a Wuhan e non solo in Cina. Il primo caso accertato negli Stati Uniti è stato trattato con il supporto di Vici, un dispositivo di teleassistenza che permette di interagire con il paziente attraverso uno schermo. Vici si presenta come un tablet su due ruote attraverso il quale i medici possono parlare con la persona in cura ed eseguire alcune diagnosi di base, come misurare la temperatura. In questo modo le interazioni ravvicinate con il paziente vengono limitate e di conseguenza si minimizza il rischio di contagio, in primis nei confronti degli operatori sanitari. Proprio questi ultimi rappresentavano la maggioranza delle persone contagiate durante l’epidemia di SARS del 2003, che è stata spesso confrontata con il nuovo coronavirus. La diffusione sarebbe stata inferiore se avessimo avuto a disposizione Vici? Certo è che non esistendo ancora un vaccino o una cura al nuovo ceppo di coronavirus, più contagioso della SARS, i robot come Vici diventano potenzialmente dei salvavita.

strumenti di diagnosi digitali

Paura che i robot ci rubino il lavoro? Vici ha senza ombra di dubbio sottratto delle mansioni ai medici con cui lavora, ma se così facendo fosse riuscito a evitare anche solo un contagio, per l’umanità sarebbe tutto di guadagnato. Senza contare che i medici sono comunque presenti durante l’analisi dei sintomi e che qualcuno deve pur sempre guidare Vici nei corridoi dell’ospedale.

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