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La generazione più rappresentata nel mondo del lavoro? I nati tra il 1965 e il 1980 (gen X)

   
AITI
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Viola è nata nel 1975 e lavora da numerosi anni come responsabile delle risorse umane in un’impresa industriale del cantone Ticino che produce macchinari tessili.

Assieme ai suoi colleghi sta vivendo l’arrivo in azienda di Valentina (millennial nata nel 1992) e Matteo (generazione Z nato nel 1999) e trovare il modo migliore per lavorare insieme e far sì che le differenze generazionali possano diventare davvero uno stimolo per l’azienda e per la società è uno dei suoi obiettivi più importanti.

Generazione X a lavoro

Infatti da quando sono arrivati Valentina e Matteo, l’azienda ha introdotto numerosi progetti di conciliabilità lavoro-famiglia, ha implementato la propria presenza sui social e condivide con tutti i collaboratori e l’opinione pubblica i valori dell’azienda.

La (pacifica e produttiva) convivenza delle diverse generazioni è qualcosa che ha sempre interessato Viola. Oggi le persone nate tra il 1965 e il 1980 sono le più rappresentate sul mercato del lavoro elvetico. Secondo uno studio dell’Ufficio federale di statistica (UST), esse costituiscono il 36,2% dei lavoratori, seguiti dai millennials (1981-1996), che formano un terzo delle persone attive.

E per una professionista delle risorse umane alcuni dati dello studio sono estremamente interessanti: ad esempio i tassi di partecipazione alla forza lavoro sono notevolmente cambiati nelle diverse generazioni di donne, in particolare tra le madri con figli piccoli. Tra le millennials tre quarti delle madri con figli di età inferiore ai 5 anni sono professionalmente attive, rispetto alla metà delle baby-boomer (nate tra il 1945 e il 1964). Oltre i 45 anni, l'aumento del tasso di partecipazione delle donne cresce di generazione in generazione, ma è a 62 e 63 anni che questo incremento è più spettacolare: la partecipazione al mercato del lavoro salta di 20 punti tra la generazione silenziosa (i nati tra il 1920 e il 1945) e i baby boomer dopo gli aumenti dell'età pensionabile legale per le donne.

Mentre le differenze intergenerazionali tra gli uomini non sono molto marcate in termini di partecipazione al mercato del lavoro, vi è un netto aumento della mobilità professionale tra di loro: all'età di 50 anni, la durata media del servizio sul posto di lavoro diminuisce di quasi 4 anni tra gli uomini della generazione silenziosa e quelli della generazione X. I millennials sono ancora più mobili della generazione X (a 35 anni, hanno un'anzianità media inferiore del 10%).

Il livello di istruzione è notevolmente aumentato: a 35 anni di età, la metà dei millennials ha un'istruzione terziaria rispetto a un quarto dei baby boomer. Il gap formativo tra uomini e donne, ancora chiaramente presente tra i baby boomer, sta invece scomparendo tra i millennials.

AITI Generazione X

Di questo e numerosi altri dati deve tener conto Viola e come lei le imprese industriali ticinesi; infatti le differenze generazionali di comportamento, abitudini e valori possono essere un indubbio vantaggio per le imprese solo e unicamente se gestite in modo professionale.

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