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Dalla condivisione all’isolamento

   
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Nell’ultimo decennio si è creduto che l’economia della condivisione (‘sharing economy’) avrebbe trasformato completamente il nostro modo di vivere.
Pensando ai grandi colossi come Uber, non si può certo dire che la tendenza alla condivisione sia completamente fallita. Tuttavia, seppure pochi mesi fa potevamo affermare di essere all’apice di una inclinazione che non sembrava arrestarsi, oggi dobbiamo ricrederci.

Filtrata e quasi abbattuta dalla pandemia globale Covid-19, la sharing economy è stata messa a dura prova negli ultimi mesi. Come ha segnalato lo scorso marzo Forbes, ci stiamo spostando dalla condivisione all’individualizzazione, cioè alla cosiddetta economia dell’isolamento (‘Isolation economy’). L’economia dell’isolamento si basa fondamentalmente sul principio che le persone viaggeranno meno per completare le attività quotidiane, perché lo faranno efficientemente da casa. Basti pensare all’homework o smartwork al quale tutti siamo stati sottoposti durante i mesi di lockdown e che, magari, portiamo avanti tutt’ora.

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Non è stato il Coronavirus a creare questo nuovo stile di vita, ma sicuramente ha pesantemente influito sul suo divenire e ha accelerato fortemente la sua evoluzione, rendendoci più consapevoli di come possiamo continuare a essere produttivi anche se isolati.
L’essere umano è però di per sé un animale sociale e sente il bisogno di rimanere socialmente connesso. L’isolamento può portarci a stati emotivi negativi, come la paura, la solitudine e l’abbassamento dell’autostima.

Per fortuna la tecnologia ci ha aiutati anche in un momento delicato come quello del Covid-19: sebbene fisicamente inaccessibili, siamo potuti rimanere in contatto con la nostra famiglia, i nostri amici e i nostri colleghi. Anche con l’economia dell’isolamento non rimaniamo dunque in uno stato di perpetua solitudine. I social network e le piattaforme di videoconferenza e messaggistica ci hanno garantito un accesso agli altri individui, seppure fisicamente lontani. Ma l’ultima cosa che le persone vogliono fare in questo momento è condividere, soprattutto in termini di sicurezza personale: nessuno vuole condividere il proprio ufficio o la propria automobile, rischiando di ammalarsi.

Dalla condivisione allisolamento

I vincitori di questa economia dell’isolamento sono aziende come Zoom e Netflix e sembra che continueranno a prosperare anche in futuro: la base di clienti guadagnata in questi ultimi mesi le ripagherà e, a differenza della ‘Sharing economy’, non avranno speso miliardi per il marketing. Secondo Forbes, il modello di business dell’’Isolation Economy’ sarà sostenibile perché parte da una domanda già esistente, seguita da una società e dei capitali progettati per creare offerte che la soddisfino.

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