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La YOLO economy

   
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Negli anni Duemila una parola molto in voga era YOLO, acronimo inglese You Only Live Once: si vive una volta sola. Lo scorso aprile un giornalista del New York Times, Kevin Roose, ha coniato un nuovo termine, partendo proprio da questo acronimo: la YOLO economy. Ma cosa significa?
Kevin Roose si è accorto che i lavoratori Millenials e della Generazione Z hanno cominciato ad abbandonare il posto di lavoro fisso, per buttarsi in nuove avventure. Tutto questo è causato dal post-pandemia: il tasso di vaccinazione che si sta alzando, la possibilità di esplorare nuovi mercati (si pensi ad esempio all’enorme crescita che hanno avuto l’e-commerce e i servizi online durante il Covid-19), l’incertezza del futuro. Inoltre, continua Roose, i giovani lavoratori hanno risparmiato molti soldi: chiusi perlopiù in casa e con poche occasioni per spenderli, i soldi sono rimasti nelle loro tasche, aumentando la voglia di rischiare con un lavoro nuovo ma più affine ai loro interessi, come per esempio aprire una start up.

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Certo, assumersi il rischio di abbandonare un posto fisso – e durante una pandemia mondiale – non sembra di certo l’idea più brillante. Eppure in molti non si sono fatti intimorire e, anzi, hanno colto l’occasione del periodo di stasi – lockdown, smartworking e ore ed ore davanti al PC hanno aiutato a prendere la decisione definitiva – per lanciarsi in nuove sfide. Complice è stata anche la creazione di molti più posti di lavoro grazie alla pandemia, per esempio nel campo della tecnologia o della ristorazione (che ora, con le riaperture, ha carenza di personale) e dunque la possibilità di cambiare lavoro.

Inoltre, è emersa la volontà dei giovani di conciliare meglio vita privata e lavoro che, dunque, hanno messo in discussione le scelte lavorative intraprese fino a quel momento e hanno pensato nuovi modi per la loro work-life-balance.
La caratteristiche dei lavori della YOLO economy, oltre ad essere meno sicuri di un posto fisso, sono la possibilità di lavorare in smart working (orari e spazi flessibili) e le mansioni devono essere più affini agli interessi lavorativi, più coinvolgenti, più dinamiche.

La YOLO economy

L’accento viene posto soprattutto sul benessere personale e infatti i giovani si sono chiesti: “sono davvero felice di fare questo lavoro?”. I Millenials e i lavoratori della Gen Z preferiscono assumersi il rischio di provare una professione legato fortemente ai loro interessi – senza tralasciare l’aspetto digitale che per loro costituisce il futuro delle aziende – per essere più felici e in sintonia con il loro posto di lavoro.

Anche nel Vecchio Continente è approdato il fenomeno della YOLO economy e in Italia è già in crescita. Per ora, in Svizzera, nessuno ne parla, ma forse prima o poi colpirà anche i giovani delle nostre latitudini.

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