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Valorizzare la carriera lavorativa della donna si può.

   
AITI
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Pink is the new blue potremmo dire. O meglio ancora il rosa ha la stessa importanza del blu. Anche e soprattutto nel mondo del lavoro. Con queste basi di discussione l’assemblea generale di AITI tenutasi nei giorni scorsi si è appunta colorata di rosa. Con le donne al centro delle discussioni. Si è discusso soprattutto di conciliabilità lavoro – famiglia e della valorizzazione della carriera lavorativa femminile. Il tutto a pochi giorni dallo sciopero in rosa indetto per il 14 giugno prossimo. Anche a Berna la politica tra poco si chinerà su queste problematiche perché – ha spiegato la presidente del Nazionale Marina Carobbio, intervenuta insieme alla conduttrice italiana Antonella Clerici all’assemblea di Locarno – l’attuale legge presenta alcune lacune.

 

AITI parità donne lavoro 1

No alle soluzioni calate dall’alto

Per la prima cittadina la soluzione potrebbe essere quella di introdurre leggi che fissino ad esempio delle quote rosa nei quadri delle aziende. Per il presidente di AITI Fabio Regazzi tuttavia una soluzione calata dall’alto potrebbe rappresentare solo un’ultima ratio strada da percorrere. A suo dire piuttosto bisognerebbe percorrere la strada degli incentivi, far leva sulla responsabilità delle aziende. Regazzi su questo tema ha le idee chiare: “servirà forse più tempo, ma questa è la strada prioritaria da percorrere”.

Nelle aziende non è come in politica

In economia contano i fatti. Tra questi la formazione. Non è come in politica dove per legge ci devono essere delle quote rosa minime in rappresentanza delle popolazione femminile. Nelle aziende “il pezzo di carta” è ancora il cavallo vincente. E se alla base c’è una carenza di personale femminile con determinati curricula è facile intuire che riuscire a portare sempre più donne all’interno delle aziende risulta essere impresa difficile se non impossibile.

AITI parità donne lavoro 2

Anche lo stato può fare di più.

Conciliabilità lavoro – famiglia è una tematica che spesso e volentieri ritorna ad animare le discussioni quando si parla di lavoro al femminile. Perché in primis la cura dei figli rappresenta un elemento imprescindibile. E proprio di questo specifico tema si sta occupando uno speciale tavolo di lavoro ( che vede al suo interno anche AITI e la Camera di Commercio) chiamato a trovare soluzioni sostenibili atte a migliorare appunto il binomio famiglia – lavoro. La strada da seguire per valorizzare il talento femminile sembra dunque essere stata tracciata. “Anche perché – ha sottolineato il direttore del DFE Christian Vitta – se da un lato è vero che negli ultimi 10 anni in Ticino la presenza femminile nel mercato del lavoro è aumentata del 20% è anche sotto gli occhi di tutti che questi posti sono occupati prevalentemente a tempo parziale”. Proprio perché conciliare - oggi come oggi - lavoro e famiglia pare essere un’impresa assai ardua.

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