Fondata nel 1904 come officina di riparazioni e carpenteria metallica, la Tensol Rail SA di Giornico - azienda leader nella concezione e nella fabbricazione di materiale viario ferroviario - festeggia quest’anno ben 120 anni di attività.
A ripercorrere le tappe fondamentali della sua lunga storia, è il CEO Roberto Ballina, che abbiamo incontrato in un caldo pomeriggio d’estate.
Ing. Ballina, la Tensol Rail SA compie 120 anni. Nonostante sia passato più di un secolo, e siano nel frattempo intervenuti numerosi cambiamenti, l’azienda è sempre rimasta fedele a sé stessa…
È vero! In 120 anni di vita, è normale che si siano avvicendate diverse proprietà. I valori aziendali e i principi guida, però, sono rimasti sostanzialmente immutati: in sintesi, ci caratterizzano un importante attaccamento al territorio e, soprattutto, un’attenta e rispettosa gestione delle risorse umane. Per garantire continuità all’attività aziendale, è infatti fondamentale che vi sia un costante investimento nel capitale umano, in modo che in azienda siano sempre compresenti giovani da formare e da far crescere, in affiancamento a collaboratori già esperti e maturi. Questo modus operandi continua tuttora a portare i suoi frutti, tant’è vero che qui il turn-over è pari a 0.
Roberto Ballina, CEO della Tensol Rail SA dal 2001 (foto gentilmente concessa da Swissmem)
Ripercorriamo brevemente la storia di questa longeva ditta…
L’azienda fu fondata a Piotta, agli inizi del Novecento, dalla famiglia Tenconi, imparentata con i Tenconi dell’omonima impresa di Airolo. In quegli anni, grazie alla costruzione del traforo ferroviario del San Gottardo, in Leventina si svilupparono numerose attività edili ed industriali, che attrassero progettisti e maestranze da diversi Paesi, in primis dall’Italia.
Molte di queste aziende, con il passare degli anni, hanno chiuso i battenti o abbandonato la valle. Non la nostra.
Io sono approdato alla Tensol Rail SA nel 2001. Il 1° gennaio del 2005, abbiamo lasciato il comune di Piotta per trasferirci a Giornico, nel glorioso stabilimento della ex Monteforno: un sito industriale dotato delle potenzialità e delle caratteristiche strutturali necessarie a farle fare il salto di qualità che volevamo farle compiere. Se non ci fosse stata l’opportunità di insediarci a Giornico, avremmo dovuto spostarci nella Svizzera interna, la qual cosa avrebbe comportato una notevole dispersione di risorse umane, da noi formate e cresciute negli anni. Devo dire che il Cantone ci ha sostenuti, giocando un ruolo determinante nella nostra permanenza sul territorio.
Oggi, nel 2024, quali sono i numeri della vostra organizzazione?
La Tensol Rail SA dà lavoro a 80 persone, trasforma 30'000 tonnellate di acciaio all’anno, produce 130-140 scambi ferroviari e registra un fatturato annuo di 25-30 milioni. Per quanto riguarda lo stabilimento, che è di nostra proprietà, esso occupa una superficie di 70'000 mq, 24'000 dei quali sono al chiuso. Sul suo tetto sono stati installati circa 8’500 pannelli fotovoltaici, che - ricoprendolo integralmente - ci garantiscono un autoconsumo del 57% (il nostro risulta essere l’impianto fotovoltaico, installato su un unico edificio, più grande del Ticino).
Infine, possediamo e manuteniamo i 4,5 chilometri di linea ferroviaria a carattere industriale che servono la Tensol Rail SA e le altre aziende del comparto industriale di Bodio-Giornico.
L’’80% del nostro fatturato lo facciamo grazie al mercato interno. Lavoriamo infatti per tutte e 54 le società ferroviarie private della Svizzera, proprietarie di ben 12'000 chilometri di binari.
Il restante 20%, lo realizziamo all’estero, grazie alla produzione e alla fornitura di ferrovie a cremagliera.
La Tensol Rail SA vanta dunque due significativi primati: è leader nazionale nella produzione di materiale ferroviario e leader mondiale nella produzione di ferrovie a cremagliera. Su quali fattori si basa il vostro indiscutibile successo?
In primis, sulla vicinanza e la proattività nei confronti dei clienti. Rispondiamo, in modo rapido e competente, a qualsiasi richiesta o problematica ci venga sottoposta. Negli anni, siamo diventati un vero e proprio punto di riferimento per tutto quanto attiene all’infrastruttura ferroviaria in Svizzera.
Non da ultimo, come detto, siamo stati capaci di garantire una continua trasmissione di conoscenze e di expertises dai lavoratori più maturi ai lavoratori giovani, mantenendo così l’azienda viva e costantemente aggiornata. Attrarre i lavoratori verso un mondo conservatore come quello ferroviario, appassionarli ad un settore dove occorre un savoir faire specifico e particolare, non è affatto facile. Ma quando ci riusciamo, è bellissimo.
Chi è tagliato per questo lavoro, chi sa sposare la filosofia che lo caratterizza, chi sa apprezzare un ambiente dove tutti si aiutano, può ricavarne davvero tante soddisfazioni.
Veduta aerea dello stabiimento di Giornico (foto gentilmente concessa da Helion Energy AG)
Immagino che sia faticoso mantenere le posizioni di leadership che avete raggiunto, anche perché - come sosteneva Henry Ford - la concorrenza non dorme mai…
È vero! Tra i nostri concorrenti esteri - mi riferisco al settore delle cremagliere - ce ne sono alcuni di dimensioni a dir poco elefantiache. Noi però, proprio perché siamo piccoli, quindi più agili e responsivi, siamo in grado di offrire ai nostri clienti un servizio più personalizzato e tailor made, di intrattenere con loro un rapporto interpersonale più fitto e curato: due aspetti, questi ultimi, che rivestono una grande importanza nella scelta del fornitore e che spesso, per nostra fortuna, finiscono col prevalere.
Quali sono i vostri mercati di rifermento?
Per le cremagliere e le traverse ferroviarie, sono la Francia, la Spagna e la Grecia. Ultimamente abbiamo realizzato anche un grosso appalto in Colorado, negli Stati Uniti, fornendo tutto il materiale infrastrutturale ferroviario a cremagliera.
Questo genere di commesse ha un delivery time molto lungo. Dal 2001 al 2024 - nello specifico reparto della produzione delle cremagliere - per garantire l’evasione degli ordinativi pervenutici, abbiamo dovuto pianificare dai 2 ai 3 turni di lavoro ininterrotto.
Per assicurare continuità e prosperità all’azienda, su quali strategie puntate? Cerchiamo di non fare mai il passo più lungo della gamba. Stiamo investendo nella messa a punto di una macchina di ultima generazione per la forgiatura degli aghi destinati all’infrastruttura ferroviaria, nella fattispecie alla parte mobile degli scambi: si tratta di un prototipo che abbiamo solo noi e che ci permetterà non solo di essere totalmente indipendenti ma di aggredire i mercati europei con prezzi decisamente più concorrenziali. Ci contattano già per le nostre competenze e per un servizio puntuale e personalizzato. Ora, potremo finalmente soddisfare tutti i requisiti.
Uno dei principali problemi che affligge le imprese industriali, è rappresentato dalla carenza di personale. Faticate anche voi a trovare profili idonei da inserire in produzione e nell’ufficio tecnico?
Il problema del reperimento dei collaboratori, ce l’abbiamo anche noi. Del resto, non è facile attrarre i giovani verso un tipo di lavoro che, nonostante si avvalga dell’utilizzo di macchinari, risulta fisicamente pesante. Nel settore delle linee ferroviarie, è inutile nasconderlo, sovente si deve lavorare la sera e nel week-end, anche al freddo e al buio. Nel limite del possibile, cerchiamo di organizzare turni lavorativi nella fascia oraria che va dalle ore 06.00 alle ore 23.00, ma non sempre questo è fattibile.
Il fatto di essere a Giornico, vi penalizza nella selezione del personale?
Ci penalizza nella misura in cui, al giorno d’oggi, anche chi abita a Bellinzona storce il naso all’idea di venire a lavorare fino a Giornico. Sicuramente, l’ubicazione dell’azienda la rende meno attrattiva agli occhi dei lavoratori che vivono oltre confine, tant’è vero che ne abbiamo assunti solo quattro, tre dei quali si sono nel frattempo trasferiti in Ticino.
Uno scatto realizzato nel reparto produttivo
La vostra è un’azienda orgogliosamente formatrice. So che ci tiene a sottolineare quanto sia importante promuovere e valorizzare i percorsi formativi tecnici e le interessanti opportunità di lavoro offerte dall’industria…
Purtroppo, in Ticino, gli apprendistati tecnici non vengono presi sufficientemente in considerazione sia dai ragazzi, sia dalle loro famiglie. Oltre Gottardo la sensibilità nei confronti della formazione duale - vero fiore all’occhiello del sistema formativo svizzero - è decisamente più marcata: non a caso il numero dei ragazzi che sceglie questo tipo di percorso, in alternativa agli studi liceali, è molto più elevato.
Tensol Rail SA, insieme ad altre aziende della regione Tre Valli - l’Azienda Elettrica Ticinese, la Imerys Graphite & Carbon e la Tenconi - ha fatto e sta facendo la sua parte. Nel 2016 abbiamo infatti fondato congiuntamente, con il sostegno del Cantone, il Campus Formativo di Bodio (CFB). Si tratta di un centro di formazione interaziendale industriale per apprendisti: polimeccanici e operatori in automazione. L’intento era quello di offrire, alle nostre aziende, l’opportunità di attingere ad un bacino di risorse adeguatamente formate, direttamente sul territorio, per poi inserirle nei rispettivi contesti aziendali e farle crescere professionalmente.
In otto anni di attività abbiamo formato più di 40 apprendisti: di questi, purtroppo, nemmeno uno è rimasto a lavorare nelle aziende del comparto. Una volta terminato l’apprendistato, si sono spostati nella Svizzera interna oppure hanno deciso di andare avanti a studiare. Sono felice per loro ma, per il futuro e la continuità delle nostre imprese, questa tendenza costituisce un elemento di preoccupazione.