Greta Thunberg chiama. La Svizzera, Ticino compreso rispondono. Sono giorni caldi sul fronte della salvaguardia dell’ambiente.
Tutto il Mondo è sceso in piazza nei giorni scorsi per far sentire la propria voce e chiedere senza troppi giri di parole misure forti e concrete a salvaguardia dell’ambiente. Il surriscaldamento globale è ormai un fenomeno presente a tutte le latitudini. Bisogna dunque fare qualcosa – è il pensiero condiviso da chi ha voluto far sentire la propria voce – affinché le generazioni future possano vivere in tutta tranquillità. Ed è proprio in quest’ottica che si inseriscono le misure che la Svizzera sta portando avanti ormai da diversi anni. Aziende ticinesi comprese. Che non sono per nulla nemiche dell'ambiente, anzi. Sono diverse quelle che al contrario hanno una spiccata sensibilità ecologica. È quanto è stato ribadito da AITI, dall’agenzia dell'energia per l'economia e dalla Camera di Commercio.
I numeri parlano chiaro
Le misure realizzate in Ticino dal 2013 permettono ogni anno di risparmiare oltre 7mila tonnellate di CO2 e 55mila megawattora di energia. In tutta la Svizzera sono oltre 3800 le imprese che hanno sottoscritto l’accordo che mira a ridurre le emissioni. Ogni anno in totale vengono risparmiate 2,3 milioni di tonnellate di CO2. In altri termini ciò equivale a 1,5 volte le emissioni annuali di tutto il Canton Ticino. Cifre che - secondo il direttore della Camera di Commercio Luca Albertoni – dimostrano una volta per tutte che gli obiettivi di protezione del clima non sono in contraddizione con misure efficienti dal punto di vista economico.
E in Ticino?
Insomma efficienza energetica e investimenti redditizi in tal senso sembrano proprio andare di pari passo. Ormai da diversi anni. Nel nostro Cantone sono 309 gli stabilimenti che hanno deciso di aderire al sistema di gestione dell’energia. E far qualcosa di concreto per l’ambiente. Passando dalle parole direttamente ai fatti. Di queste 309, 125 sono grandi consumatori. Vale a dire che secondo la legge cantonale consumano elettricità e calore sopra una determinata soglia. In totale, lo scorso anno, questi stabilimenti ticinesi hanno ridotto l’intensità di CO2 di quasi il 90%. Circa 7 punti percentuali in più di quanto prevedeva l’accordo stipulato. Ma non finisce qui. Perché al contempo hanno aumentato la loro efficienza energetica a 107,5% che equivale ad un risparmio di 5 milioni di franchi. In tutta la Svizzera a titolo di esempio è stato risparmiato il consumo annuale di elettricità di una città come Berna. Insomma - come sottolineato dal direttore di AITI Stefano Modenini - la tematica della riduzione dei consumi è molto presente nella cultura delle imprese ticinesi. Di questo va tenuto conto anche nei dibattiti politica in corso a livello federale.