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Tutto si trasforma

   
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La tipologia di produzione dei beni di consumo tutt’ora prevalente rientra nel concetto di sistema economico lineare, che segue il principio take-make-waste. Quello che succede è che estraiamo materiali per la creazione di prodotti che alla fine della loro vita (spesso anche prematuramente) gettiamo via.

Questo processo genera rifiuti sia a monte sia alla fine del ciclo produttivo: infatti, non solo i beni diventano spazzatura nel momento in cui non servono più, ma fin dal principio, per produrre gli stessi un’enorme quantità di scarti non viene riutilizzata e quindi è considerata un rifiuto.

Si tratta di una cattiva gestione delle risorse che tocca tutti i settori ma uno è di particolare rilievo: quello alimentare. Il consumo di beni alimentari è infatti la causa della creazione di rifiuti che nel nostro Paese ogni anno ammontano a 2.6 milioni di tonnellate, delle quali almeno 1.7 milioni sarebbero ancora utilizzabili.

Per ovviare a tale problematica alcune soluzioni sono state proposte per riutilizzare gli scarti. In Svizzera i rifiuti alimentari vengono per lo più compostati per diventare fertilizzanti oppure utilizzati per produrre energia. Tuttavia queste tecnologie non sono sempre la via ottimale e per alcuni prodotti non rappresentano una buona soluzione.

L’alternativa che già a livello globale è stata adottata è la bioconversione per mezzo degli insetti e in Ticino si chiama TicInsect SAGL. La StartUp, nata nel 2019 ha come scopo quello di convertire i rifiuti alimentari in ingredienti proteici per i mangimi attraverso l’allevamento degli insetti. Ce ne parla la CEO Elisa Filippi che insieme a Elena Bittante ha portato alle nostre latitudini la formula per trasformare i rifiuti in risorse: “Nel processo non ci sono sprechi e non ci sono rifiuti. Tutto lo scarto alimentare viene trasformato in farina proteica e grassi per i mangimi.

La trasformazione avviene tramite l’allevamento dell’Hermetia Illucens, un insetto in grado di digerire grandi quantità di rifiuti in poco tempo e che non necessita terra arabile, né acqua in quanto la trova direttamente nelle derrate alimentari riciclate. Gli insetti vengono quindi macellati e diventano foraggio per gli allevamenti.

Il progetto rientra in quella che è definita economia circolare, ovvero un sistema produttivo nel quale tutte le materie impiegate nella produzione e tutti gli scarti derivanti dalla stessa sono riutilizzabili e quindi reintegrabili nel ciclo produttivo.

“Già prima degli anni 2000 si parlava di insetti come fonte proteica. Tante aziende si erano affacciate a questa tematica ma non potevano lavorarci in quanto la legge allora non lo permetteva. Solo cinque anni fa l’Europa ha creato una regolamentazione per poter vendere le farine proteiche. Qualche anno fa mi sono resa conto che in Svizzera ancora nessuno aveva implementato la tecnologia; ho fatto un po’ di ricerche e ho vinto il terzo posto alla competizione Boldbrain. Lì ho capito che l’idea avrebbe avuto seguito e con Elena abbiamo reso questo sogno un’impresa.”

Le fondatrici in Ticino hanno trovato un terreno fertile sia grazie alla produzione agricola locale, sia per l’appoggio da parte delle istituzioni.

Recuperare risorse alimentari permette di non buttare via nulla della catena alimentare e questo rappresenta quindi un grande vantaggio in termini di sostenibilità ambientale e finanziaria.

“Offrire prodotti animali veramente sostenibili significa allevare in modo sostenibile.” Le derrate alimentari recuperate dagli scarti infatti vengono trasformate in mangime in loco, il che permette di diminuire l’impronta ecologica causata dal trasporto dello stesso e di conseguenza evita l’importazione di un prodotto che esiste già a casa nostra.

Questo processo valorizza le risorse organiche che altrimenti sarebbero sprecate e che richiederebbero costi più alti per lo smaltimento, il quale oggi avviene anche in parte tramite gli inceneritori e ha un impatto negativo in termini di CO2.

“È importante avere una filiera produttiva in logica di partnership, come indica l’obiettivo di sviluppo sostenibile ONU 17: più gli attori della filiera collaborano, più il ciclo produttivo funziona in modo sostenibile. Gli accordi di rete sono alla base di ogni economia circolare.”

Grazie agli ottimi risultati ottenuti negli ultimi due anni Elisa e Elena sono positive per il futuro: “Entro la fine dell’anno sarà operativo il primo impianto industriale in Ticino ed in futuro prevediamo di aprirne altri anche nel resto della Svizzera. Stiamo lavorando tantissimo, siamo due imprenditrici e puntiamo al successo, per noi e per un futuro sostenibile.”

Oltre alla fiducia che ha portato molti ad investire nel progetto, a partire dal prossimo mese chiunque potrà dare il proprio contributo alla sostenibilità partecipando al crowdfunding.

Investire in iniziative come quella di TicInsect SAGL significa incoraggiare politiche che promuovono la sostenibilità ambientale, permettendo alla società intera di trarre numerosi benefici, consumando meglio (e non per forza meno).

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