La Svizzera si trova nel mezzo di una trasformazione demografica profonda e irreversibile. Il progressivo invecchiamento della popolazione, con un aumento costante della speranza di vita e un calo del tasso di natalità, ha effetti diretti e significativi sull’equilibrio del mercato del lavoro e sulla sostenibilità del sistema previdenziale.
Già oggi, il numero di persone che raggiungono l’età pensionabile supera quello dei giovani che entrano nel mondo del lavoro. Secondo l’Ufficio federale di statistica, entro il 2050 quasi un terzo della popolazione svizzera avrà più di 65 anni. In questo scenario, la possibilità di trattenere nel mercato del lavoro le persone che raggiungono l’età pensionabile non è più un’opzione marginale, ma una necessità sistemica.
I lavoratori anziani costituiscono una risorsa di enorme valore per l’economia svizzera. In settori chiave come la sanità, l’industria manifatturiera, il commercio e i servizi pubblici, l’esperienza e la stabilità offerte dai lavoratori senior sono spesso insostituibili.
Questi professionisti, che spesso hanno costruito carriere decennali nello stesso settore o addirittura nella stessa azienda, possiedono una conoscenza profonda dei processi, dei clienti e delle dinamiche organizzative. Inoltre, svolgono un ruolo importante nella trasmissione intergenerazionale delle competenze, facilitando l’inserimento e lo sviluppo delle nuove leve.
Per raggiungere risultati concreti in questo ambito, è fondamentale che le imprese svizzere mettano a punto sistemi strutturati di incentivi e soluzioni flessibili. Non è sufficiente lasciare che le persone “restino” automaticamente: bisogna creare le condizioni perché lo facciano in modo motivato, sostenibile e produttivo.
Tra le misure chiave che le aziende possono adottare si possono citare:
- Modelli di impiego flessibili, come il lavoro a tempo parziale, il job sharing o l’impiego su progetti specifici;
- Piani di ritiro graduale, che permettono una transizione dolce dalla piena attività alla pensione, spesso su base volontaria;
- Incentivi economici mirati, come bonus per la permanenza in azienda oltre l’età pensionabile ordinaria o benefit legati alla salute e al benessere;
- Ruoli di tutoraggio o consulenza, che valorizzino l’esperienza dei senior in funzione delle esigenze formative o strategiche dell’azienda;
- Percorsi di aggiornamento e formazione continua, anche in ambito digitale, per mantenere l’occupabilità dei lavoratori senior e rafforzarne la motivazione.
Le imprese che adottano questi strumenti non solo contribuiscono alla sostenibilità del sistema, ma si assicurano un vantaggio competitivo grazie alla stabilità, alla fidelizzazione e alla diversità generazionale nei propri team.
Va sottolineato che trattenere i lavoratori oltre l’età pensionabile non deve mai essere un obbligo, ma una scelta libera e informata. Per questo, anche le istituzioni hanno un ruolo importante da giocare, ad esempio attraverso:
- la promozione di forme pensionistiche flessibili, che permettano il cumulo tra pensione e reddito da lavoro;
- la semplificazione delle procedure burocratiche per il mantenimento o il reinserimento nel mondo del lavoro;
- incentivi fiscali mirati, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro.
In Svizzera, alcune aziende e cantoni stanno già sperimentando soluzioni in questa direzione, ma il cambiamento deve diventare sistemico.
La carenza di personale qualificato è un problema crescente in numerosi settori dell’economia svizzera. Secondo le stime di diverse associazioni professionali, nei prossimi anni mancheranno decine di migliaia di lavoratori in ambiti come l’informatica, l’edilizia, l’assistenza sanitaria e l’istruzione.
Non sfruttare appieno il potenziale delle persone over 65 equivarrebbe a un grave spreco di risorse, in un momento in cui il capitale umano è più prezioso che mai. Trattenere anche solo una parte significativa di questi lavoratori, in forma parziale, flessibile e adattata, può fare la differenza per molte imprese. Flessibilità, incentivazione e visione di lungo termine sono le chiavi per costruire una società in cui l’età non è un limite, ma una risorsa. Solo così sarà possibile garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, affrontare la carenza di manodopera e promuovere un mercato del lavoro più equo, dinamico e inclusivo.