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Traffico: che stress!

   
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È ormai noto e ulteriormente confermato dalla ricerca scientifica che ad oggi, per i lavoratori, il raggiungimento del luogo di lavoro è una delle maggiori cause di stress psico-fisico e perdita di produttività. Anche in Ticino andare e tornare dal lavoro, per migliaia di persone è uno dei momenti più difficili dell’intera giornata.

Spesso il tragitto casa-lavoro è più stressante del lavoro stesso, tant’è che oggi la mobilità si configura a tutti gli effetti come parte del welfare aziendale e come prerogativa all’interno delle politiche HR di ogni azienda.

Il sistema di trasporto di merci e persone in Svizzera ha in questo ultimo decennio prodotto uno sforzo notevole per rispondere alla necessità di una mobilità sostenibile. Le strade ci dicono però tutti i giorni che il lavoro da fare è ancora molto.

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Ce ne siamo accorti in modo spettacolare in questo periodo caratterizzato dal Covid-19. Strade vuote in primavera che si sono lentamente ripopolate con il riavvio delle attività economiche, fino ad ingolfarsi peggio di prima a causa del timore della popolazione ad usare i mezzi pubblici o a condividere l’auto. In questi giorni ecco che di nuovo si circola bene grazie al telelavoro e alla prudenza della popolazione che riduce all’osso gli spostamenti.

 

Momenti fastidiosi e spiacevoli che vorremmo tutti evitare. Momenti che ci mostrano però in modo chiaro che esistono dei margini d’azione interessanti nelle aziende per fornire un contributo alla mobilità di un intero territorio. Le aziende possono dare un grande contributo, agendo sui propri dipendenti che si spostano per andare sul luogo di lavoro, spesso trovandosi sulle vie di comunicazione tutti insieme nelle ore di punta.

Risolvere il problema del traffico non può certo essere un problema delegabile alle imprese, certamente. Se però fosse possibile organizzare il lavoro in modo diverso, facilitando la vita e aumentando il benessere dei propri collaboratori e collaboratrici e ottenendo così una maggiore produttività ed efficienza, ecco che avremmo ottenuto un concreto beneficio aziendale con ricadute positive sul traffico. Ma come?

 

Le aziende vanno supportate in un’azione di ampia portata, coordinata a livello cantonale. Gli strumenti oggi esistono, vanno però concertati ed integrati.

 

Oggi è possibile mettere a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori strumenti efficienti, direttamente integrati nei sistemi di comunicazione aziendali. Un vero e proprio portale multiservizi, che permetta l’ottimizzazione dello spostamento casa-lavoro, che renda possibile:

  • Acquistare l’abbonamento al trasporto pubblico della propria città
  • Condividere il viaggio con i colleghi di lavoro
  • Controllare il traffico in tempo reale
  • Pianificare i viaggi in base alle condizioni di traffico future
  • Pianificare viaggi in treno o in aereo
  • Essere sempre informato sui disservizi relativi alla mobilità come interruzioni, incidenti e lavori in corso
  • Essere sempre informato sulle ultime novità cittadine nel campo della mobilità
  • Ottenere sconti e agevolazioni sui servizi convenzionati.

 

L’utilizzo intenso e coordinato di un simile portale permetterebbe di trovare le soluzioni di mobilità più idonee per un intero territorio, raccogliendo tutti i dati che servono per le elaborazioni:

  • Composizione della domanda di mobilità
  • Censimento dell’offerta di mobilità
  • Distribuzione cartografica degli spostamenti
  • Calcolazione inquinanti.

 

Una simile ricchezza di dati sarebbe fonte preziosissima per l’elaborazione delle politiche pubbliche dei trasporti e per le decisioni di investimento in ambito mobilità. Darebbe inoltre alle singole aziende un accesso ragionato, e basato su dati concreti, a una serie di misure:

  • Smart working
  • Carpooling
  • Navetta aziendale
  • Introduzione mezzi di trasporto alternativi
  • Gestione dei parcheggi.

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Oggi più che mai, il tema della gestione della mobilità aziendale è decisivo per lo sviluppo territoriale. La mobilità delle persone e i suoi effetti sui luoghi di lavoro stanno vivendo una rivoluzione: moltissime imprese in questo periodo caratterizzato dall’emergenza Covid-19 stanno rimettendo in discussione paradigmi che sembravano scritti nel marmo, come la misurazione del valore del lavoro attraverso una quantificazione temporale, la riorganizzazione del lavoro che integri i vantaggi della tecnologia, l’architettura degli spazi dedicati al lavoro, ripensandoli alla radice, così da renderli più adatti ai nuovi utilizzi che si renderanno necessari.

Simili decisioni meritano di essere prese con cognizione di causa e devono assolutamente essere coerenti. Per questo occorre una regia che sappia integrare tutti gli attori importanti per il nostro territorio.

AITI c’è e si impegna attivamente a favore del territorio. Lo stiamo facendo dando il nostro contributo nell’ambito della piattaforma Vita-Lavoro, che mira a sostenere le aziende nel processo di introduzione di misure di conciliabilità. Continuiamo a farlo proponendoci come risorsa per le imprese nell’affrontare i problemi di mobilità con il progetto AITI4Mobility, che ha prodotto risultati degni di nota in termini di sostenibilità.

 

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