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Telemetria passiva per il glaucoma: parliamone con Oculox Technologies SA

   
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Come funziona questa sofisticata tecnologia? Ce lo spiega Filippo Piffaretti, CTO di Oculox Technologies SA: una start-up innovativa, associata ad AITI Up, specializzata nello sviluppo di dispositivi medici impiegati in campo oftalmologico.

Com’è nata Oculox Technologies SA?
È nata sulla base di un’iniziativa, lanciata alla fine degli anni ’90 dal Dr. Peter Stegmaier e dall’oftalmologo Prof. Jörg Draeger, i quali identificarono un’importante lacuna clinica nella gestione del glaucoma. Per limiti tecnologici questa prima iniziativa non riuscì a decollare. Nel 2011 - grazie alle nuove capacità in miniaturizzazione ed elettronica integrata - Peter Stegmaier, Dr. Paolo Orsatti e Dr. Lorenzo Leoni fondarono la Oculox Technology, con l’obiettivo di ultimare il primo sviluppo. Da subito, finito il mio dottorato in ingegneria biomedica, mi sono unito al team come co-fondatore.

Telemetria passiva per il glaucoma

L’attività di Oculox trae origine dallo sviluppo e dall’immissione sul mercato di un dispositivo medico impiantabile, da inserire nella cavità oculare. Come funziona?
Oculox ha sviluppato una piattaforma di telemetria passiva che permette di monitorare continuamente la pressione intraoculare, ottimizzando così la farmacologia, la conformità ai trattamenti impartiti e di conseguenza l’intervento clinico in determinate patologie dell’occhio.

La piattaforma si compone di un’impiantabile (che accoglie un sensore di pressione) e di un elemento elettronico che permette di comunicare con un lettore posto sugli occhiali del paziente.
Il sensore di pressione viene inserito durante un consueto intervento di cataratta. Questo, una volta in posizione, consente di misurare la pressione intraoculare e di comunicarla al lettore esterno. La tecnologia di comunicazione tra l’impiantabile e il lettore è molto simile a quella implementata per il pagamento senza contatto (RFID) o alla tecnologia usata nei cellulari per la comunicazione a corta distanza (NFC).
La pressione intraoculare è un’informazione molto importante per l’ottimizzazione e la personalizzazione della farmacologia nella gestione del glaucoma. Il glaucoma, “silente ladro della vista”, è una patologia molto comune che può portare fino alla cecità se la presa a carico non viene fatta nel modo corretto.

Foto Oculox

Quali proprietà rendono questo dispositivo così innovativo?
Le sfide tecnologiche che abbiamo affrontato sono davvero molte:

  • La miniaturizzazione dell’elettronica.
  • Lo studio e la realizzazione di un nuovo sensore di pressione che permette l’assemblaggio e la miniaturizzazione necessaria per l’applicazione.
  • L’invenzione di una struttura flessibile, che permette un impianto mediante le ultime tecnologie e gestualità cliniche.
  • L’abbinamento di materiali biocompatibili.

Al di là di questi elementi, il solo concetto di “misurazione continua” tramite un impiantabile rappresenta una rivoluzione rispetto ai metodi classici. Questo approccio si sposa con il crescente bisogno di una medicina personalizzata, che prevede terapie adattate alla particolare risposta di ogni singolo paziente.

L’innovazione può riguardare un prodotto, un processo, un metodo organizzativo; in taluni casi, tutti gli aspetti insieme. Nel vostro caso?
Nel nostro caso l’innovazione ha toccato moltissimi elementi. Sicuramente la nostra piattaforma di telemetria - confrontata ai prodotti standard usati per la misurazione della pressione intraoculare - rappresenta una chiara innovazione di prodotto. In realtà, il concetto di “misurazione in continuo” apre le porte ad una più ricca analisi e ad un nuovo metodo di gestione del glaucoma.

Cosa c’è nel futuro di Oculox?
Ci stiamo muovendo su più progetti, sempre nel settore dei dispositivi medici legati all’oftalmologia. In questo momento stiamo lavorando con un gruppo statunitense con il quale stiamo ultimando la realizzazione di un innovativo dispositivo di trattamento LASER per la cura e la gestione di diverse patologie retiniche come la maculopatia diabetica, la degenerazione maculare senile (secca e umida) e la Retinitis Pigmetosa.

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