Per molte ragazze e molti ragazzi lo stage d’orientamento è il primo incontro concreto con il mondo del lavoro. In poche giornate si concentrano curiosità, timori e domande sul proprio futuro. Per le imprese associate, invece, si tratta talvolta di un appuntamento “di routine”. Eppure proprio qui le aziende possono esercitare un ruolo determinante nell’orientamento delle nuove generazioni.
Accogliere uno stage non significa solo “aprire le porte” per mostrare macchinari, uffici o reparti. Significa decidere quale immagine di sé si vuole trasmettere come datore di lavoro: un luogo in cui si eseguono compiti in modo anonimo, oppure un contesto in cui le persone imparano, crescono e trovano un senso a ciò che fanno. La qualità di queste poche giornate può influenzare in modo duraturo la percezione di un mestiere, di un settore, perfino dell’industria nel suo insieme.
Un elemento chiave è l’atteggiamento con cui l’azienda guarda alla persona in stage. Non un visitatore di passaggio, ma un potenziale futuro collega, forse una futura apprendista o un futuro apprendista. Questo cambio di prospettiva porta a prendersi il tempo per spiegare, non solo per far vedere; per creare momenti di dialogo; per coinvolgere collaboratrici e collaboratori che sappiano raccontare il proprio lavoro con passione e onestà.

In questo processo, un ruolo speciale può essere affidato alle persone già in formazione. Apprendiste e apprendisti parlano lo stesso linguaggio delle ragazze e dei ragazzi in stage, possono rispondere alle domande più concrete (“com’è stato il primo giorno?”, “è difficile conciliare scuola e lavoro?”), diventando i migliori ambasciatori del mestiere e della cultura aziendale. Anche per loro si tratta di un’occasione di crescita e di responsabilizzazione.
Per dare profondità all’esperienza, può essere utile proporre allo stagista di tenere un breve diario delle giornate trascorse in azienda: cosa ha visto, cosa lo ha colpito, quali domande sono emerse. Questo semplice strumento aiuta a fissare le impressioni e offre una base preziosa per un momento finale di feedback, in cui l’impresa può restituire al giovane uno sguardo esterno sui suoi punti di forza e sulle sue potenzialità.
Investire qualche risorsa nell’organizzazione degli stage d’orientamento significa, per le imprese, contribuire in modo concreto alla qualità del futuro bacino di competenze del territorio. È un impegno che va oltre il singolo giovane accolto: è una forma di corresponsabilità nell’accompagnare le nuove generazioni verso scelte più consapevoli, rafforzando al contempo l’immagine dell’industria come luogo di opportunità, innovazione e crescita umana.
Nel video che accompagna questo articolo - video prodotto dal Centro svizzero di servizio formazione professionale, orientamento professionale, universitario e di carriera - questi temi vengono illustrati in modo pratico, offrendo spunti utili a chi desidera valorizzare al meglio questo strumento.

