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Questionario di Proust a Emanuele Severoni, Fondatore e Proprietario di Palo Alto SA

   
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Nato l’11 novembre del 1965, sotto il segno dello Scorpione, Emanuele Severoni ha iniziato il suo percorso formativo frequentando le scuole primarie a Viganello. Successivamente, ha intrapreso un apprendistato quadriennale come elettricista, conseguendo il diploma nel 1985.
Dopo aver maturato 10 anni di esperienza come specialista in tecnica di telecomunicazioni, ha preso parte a diversi corsi di formazione, inclusi quelli di tecnico di marketing presso il Club Svizzero di Marketing.

Nel 1991, Emanuele ha intrapreso una nuova sfida come consulente commerciale per apparecchi di riproduzione (fotocopiatori) presso la filiale Ticino della Xerox AG, ottenendo riconoscimenti e certificazioni interne. La svolta decisiva è arrivata però nel 1995 quando - per un caso fortuito - ha fondato la sua azienda: la Palo Alto SA, focalizzata inizialmente sulla commercializzazione di fotocopiatrici per il territorio ticinese.

Negli anni successivi, Emanuele ha ampliato le attività dell'azienda, certificandola (nel 2001) con SQS ISO 9001:2000 ed introducendo contemporaneamente l'archiviazione elettronica dei documenti, poi evolutasi nella gestione e nell’automazione dei processi delle informazioni, oggi conosciuta come ECM (Enterprise Content Management) e BPM (Business Process Management). 

Nel 2012, ha introdotto la divisione di stampanti e scanner 3D, divenuta la terza divisione dell'azienda dopo la stampa 2D e l'ECM/BPM.

In 29 anni di attività imprenditoriale, Emanuele ha completato diversi percorsi formativi; tra questi, nel 2018, la certificazione come "Esperto esaminatore" per il corso di formazione federale in Specialista della gestione PMI, organizzato dalla FIP (Federazione Imprenditori PMI Svizzera). 
L'ultimo certificato conseguito, in ordine cronologico, è il "Certified Board Member" rilasciato dalla SUPSI e "Membro del Consiglio di Amministrazione Certificato SAQ".

Sposato con Kathia, Emanuele è padre di tre figli: Simone, Alessandro e Martina. La famiglia include anche Ela, una Rhodesian Ridgeback di 9 anni.

In Palo Alto SA Emanuele Severoni ricopre il ruolo di responsabile della strategia aziendale, con una particolare attenzione alla Responsabilità Sociale d'Impresa (CSR), avendo egli delegato la gestione operativa alla signora Maaike Booi. 
Sua moglie Kathia, parte integrante dell'azienda fin dal 1996, attualmente si occupa delle risorse umane, contribuendo al loro sviluppo e benessere.

Foto 1 di riserva

Emanuele Severoni, Fondatore e Proprietario di Palo Alto SA

Simone, il primogenito, è entrato a far parte dell'azienda oltre dodici anni fa, intraprendendo un percorso che ha avuto inizio con l'apprendistato in informatica. Nel corso degli anni, ha maturato esperienza nella manutenzione di apparecchi di riproduzione e, successivamente, ha assunto la responsabilità della gestione delle attività 3D.

Oggi, dopo una formazione specializzata in gestione d'impresa, con diploma federale presso la FIP, Simone guida il team dedicato allo sviluppo e all'implementazione dei progetti di Enterprise Content Management (ECM).

Alessandro, entrato in azienda nel 2020, segue un piano di formazione mirato, assumendo il ruolo di tecnico specialista in sistemi di riproduzione 2D e 3D. La sua crescita professionale è un obiettivo chiave per il futuro.

Martina, la figlia minore, sta frequentando l'Università di Losanna, concentrandosi sugli studi in Legge.

In questo contesto, familiare e professionale, l'impegno e la diversificazione delle competenze tra i membri della famiglia Severoni e i collaboratori contribuiscono al successo e alla crescita continua di Palo Alto SA.

Attualmente, la principale sfida dell’azienda è quella di riuscire a mantenere la leadership nel proprio settore di riferimento, anticipando la concorrenza con soluzioni agili e innovative… per ridare il “tempo” alle persone!

Foto 2

Da sinistra: Simone, Emanuele e Alessandro Severoni in azienda

  • Emanuele, come si definirebbe usando solo tre aggettivi?
    Onesto, coerente, forse troppo preciso.

  • Qual è la sua migliore virtù?
    Mi sforzo di essere estremamente comprensivo.

  • E il suo peggior difetto?
    Quando perdo la fiducia, chiudo definitivamente la porta.

  • La qualità che apprezza maggiormente in un uomo?
    Valuto l'onestà, la coerenza e la galanteria come principi fondamentali.

  • E in una donna?
    Mi affascinano l'intelligenza e l'eleganza nel portamento.
  • Il suo sogno di felicità?
    Apprezzare l'importanza di avere amici sinceri.

  • Cosa non tollera?
    La superficialità in tutti i sensi.
  • Cosa, invece, la inorgoglisce?
    Mi sforzo costantemente di eccellere nelle attività che mi impegno a svolgere, cercando sempre di offrire il massimo delle mie capacità e, se non conosco, mi informo.
  • Se fosse un colore, che colore sarebbe?
    Di principio il blu, ma apprezzo anche gli altri colori.

  • E se fosse un animale?
    Mi piace l'idea del cervo, ma in realtà mi ritrovo di più nelle caratteristiche di un mulo.

  • Fiore preferito?
    La bouganville: quando fiorisce, offre uno spettacolo di abbondanza e bellezza.

  • Piatto preferito?
    La mia passione per la parmigiana è fuori controllo!

  • La città che ama di più?
    Non ho una città preferita in particolare; ogni città suscita in me curiosità e interesse.

  • Scrittori e poeti prediletti?
    Amo le biografie dei grandi imprenditori e/o avventurieri, un paio di esempi: Lee Iacocca (autobiografia) e *E venne chiamata Due Cuori” di Marlo Morgan.

  • Il brano musicale che le fa battere il cuore?
    “Hotel California” degli Eagles.

  • Il pittore che la emoziona di più?
    Molti artisti, per dirne un paio Mirò e Banksy.
  • Qual è il personaggio storico o contemporaneo che ammira di più?
    Per la sua eleganza, l’Avvocato: icona di stile senza tempo.

  • E quello che invece detesta?
    In questo momento, senza dubbio Joe Biden.
  • Il dono di natura che vorrebbe possedere?
    Immaginare di essere 10 cm più alto.
  • Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza?
    L'ignoranza, sebbene non possa essere considerata una colpa.
  • C’è una passione alla quale non saprebbe rinunciare?
    Le realizzazioni ottenute con sacrificio, come la mia famiglia e l'azienda: entrambe considerate parte integrante del concetto di "famiglia", sono elementi ai quali non potrei mai rinunciare.
  • Qual è il suo stato d’animo attuale?
    Sereno, con un pizzico di preoccupazione: giusto per non rilassarsi troppo.
  • Come vorrebbe morire?
    Non ci ho mai riflettuto prima d'ora, ma direi all'improvviso senza accorgermene.
  • Il suo motto?
    Ne ho più di uno, ora mi viene da pensare a “Ogni azione produce sempre una reazione: tienilo presente!”

 

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