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Quando i social sconsigliano i prodotti

   
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Una delle piattaforme che ha attirato l'attenzione di milioni di utenti è TikTok, con la sua natura creativa e la diffusione virale dei video, ed è proprio qui che è nato il fenomeno emergente noto come "deinfluencing".

Il termine deinfluencing corrisponde al processo di sconsigliare l'acquisto di determinati prodotti, contrastando il tradizionale modello di influencer marketing e la relativa natura promozionale. Contrariamente, infatti, il deinfluencing cerca di smascherare le tecniche di marketing manipolative o di evidenziare i lati negativi di determinati prodotti o aziende (per esempio, mettendo in luce aspetti come per esempio ingredienti dannosi, pratiche aziendali discutibili o l'inefficacia di alcuni prodotti, offrendo così alternative migliori o consigliando di risparmiare denaro su acquisti non necessari). I cosiddetti “deinfluencer” – cioè influencer al contrario – si impegnano a fornire opinioni oneste e trasparenti, incoraggiando i consumatori a fare scelte consapevoli e informate.

Quando i social sconsigliano i prodotti

TikTok, come accennato, è diventata la piattaforma ideale per il deinfluencing grazie alla sua tipologia visiva, alla brevità dei video e alla sua vasta e diversificata base di utenti. Gli utenti di TikTok possono creare video informativi e coinvolgenti in cui mettono in discussione le pratiche aziendali o sconsigliano specifici prodotti, che possono diventare virali in breve tempo, raggiungendo un vasto pubblico e generando interazioni e discussioni.

Si tratta di fenomeno che può comportare un rischio per l’azienda, la quale subirà una pubblicità non molto positiva. In particolare, può rappresentare una sfida per le aziende e questo principalmente per due motivi:

  1. Perdita di fiducia dei consumatori: quando un deinfluencer sconsiglia un prodotto o mette in evidenza aspetti negativi di un'azienda, può influenzare la percezione dei consumatori nei confronti del marchio. Questo può portare a una perdita di fiducia e alla conseguente diminuzione delle vendite. I consumatori di oggi sono sempre più attenti e consapevoli delle pratiche aziendali, e se un marchio venisse colpito da un'onda di deinfluencing, potrebbe essere difficile per esso recuperare la fiducia persa.
  2. Danno all'immagine del marchio. Il fenomeno può danneggiare l'immagine di un marchio, specialmente se le critiche sono fondate e ben argomentate. Quando i consumatori si rendono conto di pratiche discutibili o di prodotti di scarsa qualità, possono condividere queste informazioni con il loro network e sui social media, amplificando l'impatto negativo. Ciò può portare a una reputazione negativa per il marchio e influire sulla sua credibilità a lungo termine.

 deinfluencer

Nel panorama digitale attuale, dunque, il deinfluencing costituisce una nuova sfida per le aziende, che saranno più attente a recepire le critiche e le recensioni dei consumatori, così come a gestire la reputazione online.

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