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Pendolarismo: un fenomeno in aumento

   
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Nel corso dei decenni la mobilità in Ticino è fortemente mutata. L’ultima novità è stata l’apertura della Galleria di base del Ceneri, la quale persegue lo scopo di accorciare le distanze, creando una grande città-Ticino. Una buona mobilità provoca anche un grande impatto sui lavoratori pendolari. Il pendolarismo è un tratto che caratterizza non solo i ticinesi, ma tutti gli svizzeri. Abituati a spostarsi per studio e per lavoro, i pendolari non abbandonano la speranza di riuscire a diminuire la durata di percorrenza del tragitto casa-lavoro.

Pendolarismo un fenomeno in aumento

Secondo uno studio dell’Ufficio di statistica cantonale, Comportamenti della popolazione ticinese in materia di mobilità, la maggior parte dei chilometri percorsi sono dedicati al tempo libero, mentre al secondo posto ci sono gli spostamenti dovuti al proprio impiego. Dall’indagine è emerso che mobilità e pendolarismo sono fenomeni sempre più presenti nel mondo del lavoro, a causa anche della flessibilità che sempre più richiedono aziende e datori di lavoro. Infatti, nel 2018 la durata media del tragitto casa-lavoro era di oltre 30 minuti per gli abitanti di Lugano. Un dato che non strabilia, ma che comunque fornisce un’indicazione ben precisa della mobilità dei ticinesi per recarsi al lavoro. Nel 2015 erano addirittura 3,9 milioni, le persone in Svizzera che dovevano lasciare l’abitazione per raggiungere il posto di lavoro e il 52% di loro si spostava in auto, il 30% con i mezzi pubblici, il 16% a piedi o in bicicletta e il 2% con veicoli motorizzati a due ruote.

Nel 2017, in Ticino i pendolari costituivano il 47,8% della popolazione totale, un numero comunque inferiore alla media nazionale (56,5%). È interessante notare che la maggioranza erano di genere maschile (54,5%), dato probabilmente dovuto dalla minore presenza di donne nel mondo del lavoro, per motivi familiari o altro. Nell’identikit del pendolare ticinese troviamo anche un alto titolo di studio: l’84% ha seguito un percorso di formazione postobbligatoria (incluso un 24,1% che ha ottenuto un diploma universitario). La motivazione, secondo l’Ufficio di Statistica, è da ricercare nella possibile esclusione dal mercato del lavoro di chi non ha investito in una formazione postobbligatoria e forse anche nella volontà di chi ha studiato di rimanere attivo professionalmente, seppure spostandosi su grandi distanze.

AITI Pendolarismo un fenomeno in aumento

Il Ticino, nonostante abbia relativamente meno occupanti rispetto ad altri cantoni, è una realtà ricca di pendolari. Gli occupati del nostro Cantone sono infatti largamente “mobili”.
Ma spostarsi è stressante? La risposta è piuttosto soggettiva, ma può dipendere anche dal mezzo di trasporto. La maggior parte, come già emerso, si sposta con un mezzo di trasporto privato e individuale, mentre in pochi fanno uso del trasporto pubblico o di mezzi a lentà mobilità (es. bicicletta). Rimanere imbottigliati nel traffico per ore può certamente influenzare la giornata e l’umore e, a lungo andare, diventare pesante. Con la Galleria di Base del Ceneri e il miglioramento della rete del trasporto pubblico, molti pendolari ticinesi riusciranno, magari, a spostarsi con più serenità.

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