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Pandemia & Co: come scongiurare il fermo operativo

   
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I processi operativi di un’azienda possono rallentare, o fermarsi del tutto, a seguito di eventi critici o catastrofici che rendono indisponibili (parzialmente o totalmente) le risorse indispensabili al loro svolgimento.

Tali risorse possono essere umane, materiali o immateriali: pensiamo agli stabilimenti, agli impianti e ai macchinari di produzione, alle tecnologie e alle infrastrutture informatiche, al personale, ai prodotti/servizi dei fornitori e ad altre risorse ancora.

Tra gli eventi severi e catastrofici che possono mettere più seriamente a repentaglio la continuità operativa (e la sopravvivenza!) di un’impresa, figurano senza dubbio e a pieno titolo le epidemie/pandemie. E quella da Covid19 non fa eccezione, anzi ne costituisce un esempio emblematico purtroppo sotto gli occhi di tutti.

AITI - garantire business continuity

Ma cosa si può fare, concretamente, per scongiurare l’incubo di un fermo operativo? Beh, innanzi tutto occorre identificare ed analizzare le risorse normalmente utilizzate nei processi aziendali ordinari nonché individuare quelle misure di sicurezza e di contrasto alle minacce che consentono di ridurre il rischio di eventi critici o catastrofici.

Considerando il fatto che quasi tutti i rischi non sono eliminabili completamente, è quindi necessario - prima che si verifichino potenziali eventi critici - approvvigionarsi di risorse sostitutive, predisporre soluzioni alternative ed elaborare piani di reazione adeguati. Questi piani di crisi o di emergenza vengono attivati nel momento esatto in cui le risorse ordinariamente impiegate non sono più disponibili. Si parla dunque di “Business Continuity” proprio in riferimento alla predisposizione delle risorse e dei piani che consentono la ripresa immediata, o a brevissimo termine, dell’operatività aziendale (totale o parziale).

AITI - Business Continuity

Torniamo al coronavirus. Nonostante i dati epidemiologici siano in netto miglioramento, il virus c’è ancora ed è tutt’atro che sconfitto. Anzi, si parla con insistenza di una possibile nuova ondata epidemica già a partire dall’autunno. Se non ce l’hanno già, le aziende del nostro territorio dovrebbero quindi attivarsi al più presto per mettere a punto un piano di crisi. Perché è così importante averne uno? Come lo si elabora? Da dove si comincia? Per saperne di più abbiamo intervistato via Zoom Siro Migliavacca, General Manager di Security Lab Advisor, esperto in Business Continuity.

 

 

 

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