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Orientamento dei giovani: il mondo del lavoro deve avere maggiori possibilità di dialogare con i ragazzi e le loro famiglie

   
AITI
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Quali saranno i lavori del futuro? Su cosa devono puntare i giovani?

Quando si parla di orientamento, scelta dei percorsi formativi e professioni del futuro sono tutti d'accordo: i lavori del domani devono ancora nascere.

Cosa significa? Che l'economia, la scienza, la tecnologia cambiano talmente velocemente che oggi sappiamo cosa serve alle aziende ma domani potrebbero servire altre figure professionali che oggi ancora non ci sono. Nonostante questo possa generare qualche incertezza si sa che certe scelte, certi percorsi formativi abbracciano più di altri questi cambiamenti e vanno incontro - meglio di altri - all'evolversi delle aziende e alla nascita delle nuove esigenze produttive.

Orientamento dei giovani_futuro

Orientare al lavoro e non alla professione potrebbe essere una soluzione?

Secondo uno studio del World Economic Forum, il 65% dei bambini che oggi vanno a scuola, una volta diplomati o laureati, svolgeranno dei lavori che, ad oggi, ancora non esistono.
Come fare allora per prepararsi al meglio per le professioni di domani?
Saranno alcune caratteristiche personali, più che conoscenze tecniche, a fare la differenza? Flessibilità, capacità di adattamento ed empatia avranno un ruolo fondamentale?

Nel nostro Cantone abbiamo una presenza importante e variegata di settori industriali e aziende. Quindi le professionalità richieste sono sia generiche sia più tecniche e specifiche. È evidente però un trend, trasversale ai diversi settori o ai tipi di aziende, per cui c’è una forte attenzione alle caratteristiche che le persone portano in azienda. Il focus è sull’inserimento di figure che possano garantire flessibilità, disponibilità e voglia di cavalcare il cambiamento, caratteristiche che permettano quindi al lavoratore di adattarsi all’evoluzione della professione.

Giocoforza anche l’orientamento, quindi, dovrà mutare notevolmente per dare ai giovani gli strumenti per interpretare i cambiamenti del mercato del lavoro. Dobbiamo fornire strumenti per permettere alle persone, soprattutto ai giovani ma non solo, di prevedere in anticipo i cambiamenti ed essere in grado così di ricollocarsi e riqualificarsi dal punto di vista professionale.

Orientamento dei giovani

La pandemia ha probabilmente reso immediate e urgenti sfide che pensavamo di poter riservare a un futuro non così prossimo, imprimendovi una forte accelerazione: da un giorno all’altro i mondi della formazione e del lavoro si sono dovuti rinnovare nel profondo, aggiornandosi nei mezzi, nelle competenze, nell’organizzazione.

Temi centrali, oltre all’orientamento, il dialogo tra i due mondi scuola e lavoro, la didattica innovativa, già prima sperimentata e ora rafforzata nella fase di emergenza Covid, così come le professioni di domani e le competenze richieste dal mercato del lavoro per l’economia del futuro.

Ma orientamento vuol dire anche per le organizzazioni del mondo del lavoro poter dialogare, oltre che con i ragazzi, anche con le loro famiglie. I genitori hanno, giustamente, un ruolo importante nelle scelte dei propri figli dopo la scuola dell’obbligo e devono poter conoscere in modo approfondito le possibilità di carriera all’interno del mondo del lavoro.

Quindi l’orientamento non deve rimanere appannaggio esclusivo del mondo della scuola, ma aprirsi sempre di più all’interazione e al dialogo di tutte le parti coinvolte.

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