Inudstry-concept

Omicron, la variante frena l’economia mondiale?

   
AITI
< Indietro

La ripresa economica sta già scemando a causa della nuova variante del coronavirus? Cosa potrebbe succedere all’economia mondiale nei prossimi mesi? Entreremo in una recessione economica? È ancora presto per dire se le 35 mutazioni della proteina spike contribuiranno a rendere più infettiva e letale la variante Omicron. Solo nelle prossime settimane le analisi degli scienziati ci sapranno dire di più. Intanto però l’Organizzazione mondiale della salute ha dichiarato Omicron un rischio globale molto elevato.

Omicron, la variante frena l’economia mondiale

Lo scenario dei lockdown e delle chiusure delle frontiere, parzialmente già in atto, non è più del tutto escluso e ci fa tornare con la recente memoria alla primavera del 2020. Sui mercati azionari hanno perso valore i titoli delle compagnie aeree e delle catene alberghiere, cioè due categorie strettamente legate ai movimenti delle persone. Il prezzo del barile di greggio è sceso di almeno 10 dollari, che in genere è un segnale che anticipa una recessione incombente. Secondo gli analisti, come ricordava anche l’Economist all’inizio del mese di dicembre, la variante Omicron potrebbe amplificare tre pericoli già esistenti.

Il primo è naturalmente che le restrizioni e soprattutto restrizioni ancor più strette nella parte più ricca del pianeta, danneggerebbero la crescita economica in atto, in parte frenata comunque dalle difficoltà di fornire e lavorare le materie prime e dai prezzi dei container utilizzati per trasportare la merce. È uno scenario che al momento ha una possibilità concreta di realizzarsi.

Le restrizioni ai movimenti e all’accesso ai luoghi, ad esempio i ristoranti o le palestre riguardano tuttavia anche le singole nazioni al loro interno e il Covid pass 2G si sta oramai estendendo a macchia d’olio, isolando di fatto sempre più le persone non vaccinate. Siamo però in una situazione che potrebbe svilupparsi in maniera asimmetrica, con nazioni maggiormente in grado di tenere sotto controllo la pandemia rispetto ad altre e questo alimenta il secondo pericolo, cioè quello di aumentare il pericolo dell’inflazione, che negli Stati Uniti, ad esempio, è già sopra il 6 % annuo (mentre in Svizzera fortunatamente siamo chiaramente al di sotto del 2 %). Potremmo essere indotti a pensare che inibendo l’attività economica Omicron dovrebbe raffreddare il pericolo dell’inflazione crescente, ma in realtà potrebbe succedere l’esatto contrario. Molte persone durante la pandemia hanno risparmiato tanto e ora, complice anche le feste natalizie, stanno facendo acquisti in massa e questo mette a dura prova le catene di approvvigionamento mondiali. Affinché l’inflazione si riduca i consumi delle persone devono spostarsi più verso i servizi come il turismo e la ristorazione, cioè proprio i settori maggiormente colpiti dalle restrizioni.

Omicron, la variante frena l’economia mondiale (2)

Inoltre, proprio per tenere a bada l’inflazione diversi paesi, come ad esempio la Russia o il Brasile, stanno aumentando i tassi di interesse ma questo ancora una volta frena la crescita economica di queste nazioni.

Il terzo pericolo, forse il più preoccupante, è quello di un rallentamento dell’economia cinese, cioè la seconda economia mondiale. La Cina è alle prese con una grave crisi del settore immobiliare e una politica delle restrizioni contro il coronavirus molto drastica che isola la nazione. La crescita economica della Cina è scesa al di sotto del 5 %, il valore più basso da 30 anni a questa parte.

Nonostante le avverse previsioni che Omicron potrebbe scatenare, in realtà gran parte degli analisti è dell’opinione che l’economia mondiale non conoscerà il grave calo del prodotto interno lordo conosciuto nella primavera del 2020. I vaccini attuali vengono potenziati e già nel 2022 saranno disponibili nuovi vaccini e probabilmente anche i primi medicinali contro il coronavirus.

Il coronavirus non scomparirà ma per diventare una malattia endemica con la quale convivere la strada è ancora irta di ostacoli.

Altri articoli del blog