Sviluppato e prodotto nei mesi del lockdown dalla Tecnomec SA di Stabio, è stato brevettato ed è pronto per essere commericalizzato.
Fondata a Balerna nel 1981, nel 2008 la Tecnomec SA è stata rilevata dall’imprenditore James Mossi il quale, da allora, la dirige con passione coadiuvato dalla moglie Manuela Feloj e dal responsabile di produzione, l’ing. Iarno Mapelli.
James può contare anche sulla collaborazione dei giovanissimi figli Lisa e Yuri, con lui nella foto.
Il core-business di Tecnomec SA, che nel frattempo si è trasferita a Stabio, è rappresentato dalla lavorazione meccanica di precisione per conto terzi. Tra i suoi clienti, annovera il Gruppo Georg Fischer (rifornisce l’intero Gruppo, non solo le due aziende basate in Ticino) e la Mikron di Agno. Tutta la componentistica che esce dallo stabilimento di via Baragge 1, viene rigorosamente controllata dal reparto interno di metrologia, nonché certificata. L’azienda ha infatti ottenuto due importanti certificazioni: la ISO 9001 e la ISO 9100 (certificazione in ambito aeronautico).
Nel lungo periodo del lockdown, Tecnomec SA ha sviluppato e (da poco) brevettato un’apparecchiatura altamente innovativa denominata O3zy, capace di eliminare gli agenti patogeni dagli ambienti, sanificandoli.
Su quale principio attivo si basa la tecnologia di O3zy? Abbiamo girato la domanda a James Mossi.
Il principio attivo sul quale si basa il funzionamento di O3zy è l’ozono, la cui capacità ossidante particolarmente elevata di fatto disattiva i virus. L’ozono, è importante ricordarlo, è un gas naturale, derivante dall’ossigeno. In natura, esso viene generato (ad esempio) dalla scarica elettrica che si produce quando un fulmine cade al suolo. Si tratta di un gas fortemente instabile e - in quanto tale - è impossibile da stoccare in bombole per renderlo disponibile “on demand”. Deve invece essere prodotto “on site”.
Per generarlo e renderlo utilizzabile in tempo reale, occorre riprodurre - in scala ridotta - il fenomeno elettrico che avviene in natura. È quindi necessario creare dei generatori specifici.
Ebbene, in Tecnomec ne abbiamo appunto appena progettato e sviluppato uno che, per caratteristiche e funzionamento, ad oggi non ha eguali sul mercato: O3zy, appunto.
O3zy è in grado di neutralizzare anche il COVID-19?
Assolutamente sì! Ci sono molti studi in corso, in diverse parti del mondo, che vanno in questa direzione ma proprio recentemente l’Università giapponese di Nori ha certificato l’efficacia dell’ozono nella neutralizzazione del COVID-19, quindi nelle procedeure di sanificazione, a condizione che vengano osservati e rispettati determinati requisiti. I locali interessati dalla sanificazione devono essere chiusi e, al loro interno, non ci deve essere nessuno. L’eventuale ricircolo d’aria va interrotto.
Indipendentemente dalle caratteristiche degli ambienti, è necessario raggiungere un determinato livello di concentrazione di ozono; esso varia in funzione del tipo di patogeno che si vuole contrastare. Per i virus bisogna essere al di sopra dei 4,2 ppm (parti per milione). Una volta raggiunto il target, è imperativo mantenerlo per un tempo ben definito. Per i virus sono necessari 20 minuti. Solo attenendosi a questi paramentri si può avere la certezza matematica che il COVID-19 sia stato debellato.
Al termine della fase di sanitizzazione, il ciclo automatico provvede alla rimozione dell’ozono in eccesso fino a ristabilirne il livello idoneo per l’utilizzo degli ambienti, che deve essere inferiore a 0,3 ppm. Nel nostro caso, per considerare il ciclo terminato, arriviamo a 0,15 ppm. Si consideri che l’ozono è normalmente presente in tutti gli ambienti, interni ed esterni, in concentrazioni molto basse (tipicamente intorno a 0,1 ppm) e normalmente non se ne percepisce la presenza.
È noto che l’elevata concentrazione di ozono può avere conseguenze su persone ed animali. Ad esempio, può irritare il sistema respiratorio o ridurre la funzione polmonare. È per questo motivo che, per sfruttarne gli effetti benefici contro i diversi patogeni (virus compresi), è necessario un adeguato controllo del ciclo automatico con una gestione intelligente del sistema.
Come funziona esattamente questo dispositivo?
Essendo governato da un software, il suo utilizzo risulta particolarmente semplice ed intuitivo, oltre che estremamente sicuro. Tramite un’apposita applicazione, O3zy è impostabile, azionabile e gestibile da remoto, mediante l’ausilio di qualsivoglia dispositivo elettronico (Apple o Android), quindi tramite un telefono cellulare, un tablet o un computer. Bastano un login e una password, e l’utente può accedere a tutti i dati e a tutte le informazioni del caso, anche alla rappresentazione grafica dell’intero ciclo di sanificazione. I grafici in questione, rimanendo registrati in memoria, sono disponibili e visibili in qualsiasi momento. Già da ora è possibile scaricare i grafici da PC. Da settembre, sarà possibile scaricare i grafici in formato Pdf anche dai cellulari. Inoltre, per riallacciarmi a quanto detto in precedenza, la nostra app è in grado di notificare se e quando l’ambiente sanificato può essere nuovamente fruito, garantendo agli utenti che non vi sono pericolosi residui di gas.
Cosa differenzia O3zy dagli altri generatori di ozono attualmente in commercio?
Quando è scoppiata l’emergenza coronavirus, mi sono subito interessato e documentato su quali fossero le migliori tecnologie esistenti in commercio in materia di sanificazione. Da imprenditore, volevo capire cosa fosse meglio acquistare a beneficio della mia azienda.
Leggendo le descrizioni dei vari generatori di ozono esistenti, mi sono subito reso conto che nessuna di queste apparecchiature dava sufficienti garanzie circa la validità e completezza della procedura di sanificazione. In nessun caso, infatti, era possibile risalire alla concentrazione effettiva dei quantitativi di ozono emessi, né alla durata del programma. Inoltre, non era possibile sapere se, durante il ciclo di sanificazione, fosse intervenuto o meno qualche evento avverso o di disturbo che ne avesse potuto compromettere l’efficacia. Basta che qualcuno dimentichi una finestra aperta o che qualcuno, durante il procedimento, apra una porta, che subito non vi è più la garanzia che la procedura sia andata realmente a buon fine.
Grazie alla nostra applicazione, tutto questo non può più succedere. L’intero ciclo viene registrato, di conseguenza tutto risulta tracciato e tracciabile. Se si dovessero presentare dei guasti o degli eventi capaci di comprometterne il buon esito, gli stessi verrebbero automaticamente rilevati dal sistema e documentati.
Facciamo un esempio: se una persona inavvertitamente aprisse una porta durante la sanificazione, l’apparecchiatura si spegnerebbe (in quanto è provvista di sensori di movimento), il tracciato della procedura risulterebbe interrotto ed una segnalazione arriverebbe all’utente mediante la nostra app. Pertanto, chi avesse programmato la sanificazione, verrebbe avvisato in tempo reale di quanto accaduto. Questo tipo di garanzia, ad oggi, la da solo O3zy.
Durante il processo di sanificazione vengono sanificati anche gli oggetti presenti nel locale?
Certamente! La sanificazione comprende tutto ciò che viene a contatto diretto con l’ozono. Il gas raggiunge qualsiasi superficie dura o morbida, qualsiasi interstizio o sottosquadra, penetra i tessuti… Si diffonde come fa l’aria!
Proprio per questo motivo consiglierei il nostro apparecchio a diverse tipologie di utenti. Penso, ad esempio, ai commercianti: i capi di un negozio d’abbigliamento, provati e non acquistati dai rispettivi clienti, potrebbero essere appesi e sanificati efficacemente (durante o alla fine di ogni giornata) in una piccola zona dedicata, per essere poi nuovamente esposti. Penso agli studi medici o dentistici, alle sale d’aspetto di qualsivoglia struttura che ospita persone, agli spogliatoi delle aziende o delle strutture sportive (palestre, piscine, …). Penso alle sale riunione e agli uffici di banche e imprese. Penso infine agli alberghi: si può sanificare una camera prima che essa venga abitata da un nuovo ospite nonché certificare, all’ospite stesso, l’avvenuta sanificazione… Insomma, gli utilzzi di O3zy sono davvero molteplici!
Al di là di quello della sanificazione, O3zy ha altri campi d’applicazione?
L’obiettivo di O3zy è quello di sanificare e purificare gli ambienti, eliminando in primis virus e batteri, ma anche funghi, muffe e odori. È dimostrato che l’ozono allontana topi e zanzare, elimina i cattivi odori dagli ambienti: pensiamo, tanto per fare un’esempio, alle buvettes o alle mense aziendali.
Il nostro prodotto è duplice, in quanto si rivolge sia al mercato B2B, sia al mecato B2C. È infatti possibile acquistare e utilizzare un’unica apparecchiatura, spostandola da un locale all’altro della casa, del negozio o del ristorante, come se ne può installare una all’interno del soffitto di ciascun locale di un’azienda, in modo che ogni locale abbia una fonte autonoma deputata alla sanificazione. In questo modo, è possibile sanifcare contemporaneamente più ambienti, attenendosi ai differenti paramentri propri di ciascun locale.
In quest’ottica, con O3zy si possono sanificare anche i mezzi pubblici: dai vagoni dei treni, agli autobus.
È stato lungo l’iter che ha portato alla sua brevettazione?
No, questo è il nostro 4° brevetto pertanto sapevamo già come muoverci e a chi rivolgerci. Abbiamo depositato il brevetto in meno di 2 mesi. Abbiamo circa un anno per l’internazionalizzazione e la durata è di 20 anni.
Qual è, ad oggi, la vostra capacità produttiva?
Per come siamo strutturati e organizzati attualmente, possiamo arrivare a produrre 300 dispositivi al mese. Ne abbiamo in produzione 50 esemplari che verranno commercializzati con la costituenda O3zy SA.
A livello di commercializzazione e di esportazione a che punto siete?
Iniziamo a puntare al mercato interno, ticinese e svizzero, e a quello italiano: aziende, case anziani, studi medici, dentistici e fisioterapici, scuole, mezzi di trasporto, e così via. Potenzialmente, per quello che fa e per come funziona (in modo semplice ed intuitivo), O3zy può interessare a tutti!
Giusto per dare un’indicazione sul prezzo, vi posso dire che la versione base del dispositivo non arriva a costare 2'500 franchi.
Dal vostro punto di vista, il label “Made in Switzerland” o “Swiss Made” continua ad esercitare un buon appeal sul mercato internazionale?
Assolutamente sì, dal momento in cui si va a sviluppare e a produrre un’apparecchiatura dotata di un contenuto tecnologico, è tuttora molto importante, nonché una garanzia di successo, poter esibire il label “Swiss Made”.