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Non esiste più il lavoro per la vita

   
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Guido De Carli, Executive Business Coach e Managing Director di ARU SA, spiega com’è cambiato negli ultimi anni il mondo della selezione del personale e quali servizi deve saper offrire una moderna società di head hunting. Non solo. Si sofferma anche sull’impatto che l’Intelligenza Artificiale sta avendo sul mondo del lavoro e sul ruolo sempre più centrale che la formazione continua rivestirà nella vita e nella carriera di ciascuno di noi.

 

Guido, da chi è stata fondata la ARU e che significato ha il suo nome? È un acronimo?
Sì, in effetti ARU è proprio un acronimo che sta per Architettura Risorse Umane. Del resto, lo scopo che contraddistingue la società sin dalla sua fondazione, avvenuta il 3 maggio del 1991 ad opera di Marco Blaesi, è sempre stato marcatamente progettuale: creare progetti con le persone e per le persone nelle aziende. Io ho rilevato ARU nel 2006, mantenendo inalterata questa filosofia, anzi sviluppandola ulteriormente.

 

Quest’anno la vostra società di head hunting festeggia dunque 30 anni di attività. A quali fattori attribuisci il successo e la longevità di ARU?
Anche se abbiamo compiuto e festeggiato i 30 anni, traguardo senz’altro degno di nota, non ci siamo di certo seduti e adagiati sui buoni risultati sin qui ottenuti. Al contrario, il successo e la longevità di ARU sono da attribuire proprio alla nostra capacità di evolvere. La costante spinta verso l’innovazione riguarda sia il nostro modo di lavorare, sia la gamma dei prodotti e dei servizi che siamo in grado di offrire alla clientela.

 

Da quali professionalità è composto il vostro team?
Il nostro è un team multidisciplinare. In ARU disponiamo inhouse di tutte le competenze e le professionalità necessarie a gestire le diverse linee di business che abbiamo via via implementato. Andando più nel dettaglio, nella nostra squadra figurano sei head hunters, due researchers (professionisti che mappano e scandagliano il mercato), due Assessor/Analisti (valutatori e profiler capaci anche di somministrare dei test specifici), tre coach (che coprono altrettante aree: business, career e outplacement) e, last but not least, un grafologo.

Tutti i componenti del team lavorano insieme e si contaminano a vicenda: solo così possiamo offrire al cliente un servizio completo e di qualità superiore e, contemporaneamente, crescere sul piano personale e professionale.

Intervista a Guido De Carli 1

Guido De Carli, dal 2006 alla testa di ARU SA: Architettura Risorse Umane

Se ho capito bene non vi occupate solo di head hunting…
Proprio così! ARU è, a tutti gli effetti, una società multiservizi in ambito HR. La nostra attività si basa su quattro linee di business, distinte ma complementari tra loro: head hunting, assessment center, sviluppo (coaching e formazione) e career coaching (transizione di carriera e outplacement).

Oggi più che mai le persone devono essere pronte a rimettersi in gioco più volte nel corso della loro vita professionale, devono essere disposte e pre-disposte a cambiare ruolo e professione. Proprio per questo, il change management e la formazione continua assumeranno un ruolo sempre più importante, per non dire centrale. Indipendentemente dagli studi fatti, dal diploma o dalla laurea conseguita, oggi un lavoratore deve essere disponibile a seguire regolarmente dei corsi di formazione e di riqualificazione professionale: sia per tenersi aggiornato nel proprio ambito, sia per acquisire nuove competenze, spendibili in contesti lavorativi diversi da quello attuale.

 

Cosa differenzia ARU dagli altri player presenti sul territorio?
Il fatto di avere tutto in casa: il know-how, le competenze, l’esperienza e gli strumenti di lavoro necessari a garantire al committente un servizio completo, se non a 360° almeno a 180°!

 

Perché è importante affidare la ricerca e la selezione del personale a una società specializzata?
I veri talenti, ovvero coloro che valgono molto e performano davvero bene, sono spesso profili dormienti, nel senso che non sono alla ricerca di una nuova posizione professionale. Anzi, per motivi di privacy sono piuttosto restii a rispondere agli annunci di lavoro. I veri talenti vanno quindi cercati attivamente, avvicinati e sondati con un approccio estremamente professionale. Una società specializzata come ARU fa proprio questo: cerca e individua i talenti, li avvicina e li motiva nei confronti dell’azienda committente. Per attrarre e “convincere” un talento al cambiamento, bisogna sapergli presentare un progetto credibile e coerente, che stia in piedi sotto tutti i punti di vista: reputation dell’azienda interessata all’assunzione, attrattività dell’ambiente di lavoro, modernità/flessibilità del modello organizzativo, prospettive economiche e di carriera, obiettivi di crescita, bonus e benefits.

 

Eppure, le aziende più grandi e strutturate sembrano voler fare tutto internamente… Spesso, infatti, dispongono di un vero e proprio HR Department, composto da più HR Manager. Alcuni di questi hanno proprio il compito di selezionare profili all over the world… Cosa ne pensi?
Gli HR che operano all’interno delle aziende possono gestire autonomamente determinate tipologie di selezione, quelle che avvengono in maniera palese tramite la pubblicazione di un annuncio o via LinkedIn. Quando faticano a trovare il profilo giusto, si affidano sistematicamente a noi o a una società specializzata. I talenti, i best performer - per i motivi che ho illustrato prima - nella maggior parte dei casi lavorano per i competitor. Pertanto, vanno individuati e “soffiati” alla concorrenza. Insomma, quando si tratta di mappare il territorio e di muoversi sottotraccia - con cautela e discrezione - è decisamente consigliabile dare la selezione in outsourcing…

 

Immagino che, per soddisfare le richieste dei propri clienti, anche ARU debba muoversi sul mercato globale…
Per selezionare figure manageriali da inserire nei settori dell’industria e dei servizi, ARU Head Hunting si muove prevalentemente sul mercato locale e su quello limitrofo. Per il reperimento di specialisti in ambito pharma e biotech - settori per i quali è in atto una vera e propria guerra tra aziende per accaparrarsi i talenti migliori - siamo invece in grado di muoverci all over the world. Per poter fare questo, abbiamo dovuto investire e creare una Division specifica, dedicata appunto al settore farmaceutico e a quello delle biotecnologie. Questa Division dispone di due consulenti specializzati e di una banca dati targettizzata: elemento davvero fondamentale. Non da ultimo, collaboriamo con una researcher basata in India: un validissimo supporto per il mondo pharma. Grazie a questo tipo di organizzazione e alla conseguente qualità che siamo in grado di garantire, con alcune aziende abbiamo stipulato un contratto in esclusiva.

 

Quali sono i profili che si riescono ancora a reperire agevolmente sul territorio?
Direi i profili che rientrano nell’ambito finanziario-amministrativo: CFO, contabili, controller, assistenti di Direzione, impiegati d’ufficio, responsabili del segretariato, eccetera. Grazie alla presenza dell’USI e della SUPSI, la post-formazione nel nostro Cantone funziona piuttosto bene: pensiamo all’EMBA, ai master in tax law e in business law, solo per citare alcuni esempi.

Intervista a Guido De Carli 2Guido De Carli, la sua ARU SA festeggia 30 anni

Il mondo del lavoro sta subendo una profonda trasformazione: tra i cambiamenti in atto, quali sono i più significativi?
È la velocità agganciata ai mutamenti tecnologici a dettare e ad orchestrare il cambiamento! Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, se non verrà abbracciato ed assecondato, genererà differenze e tensioni sociali, produrrà inevitabilmente fenomeni di esclusione. Per mitigare l’impatto di questa rivoluzione, peraltro già in atto, le aziende dovranno offrire sempre più formazione: sia al personale in organico, sia ai nuovi collaboratori, anche ai giovani freschi di studio. La scuola, infatti, non riesce più a stare al passo con le richieste del mercato del lavoro! In questo contesto, anche il compito dell’head hunter ha subito un’evoluzione. Oggi più che mai, chi si occupa di head hunting deve saper intercettare e selezionare il talento non solo più adatto alle esigenze del committente, ma anche predisposto ad imparare in fretta!

 

Quali studi o percorsi formativi consiglieresti di intraprendere ai nostri giovani? Ci sono dei settori professionali in cui c’è, o ci sarà, maggiore disponibilità di posti di lavoro?
Oggi bisogna partire dal presupposto che nessuno di noi farà lo stesso mestiere per tutta la vita, quindi è importante che ognuno scelga di studiare la materia che preferisce, con la consapevolezza però che - con molta probabilità - una volta terminati gli studi finirà per occuparsi di qualcos’altro. Un settore che sta già avendo e che avrà una crescita esponenziale è quello dell’ICT: esso richiede elevate competenze logiche e matematiche. Informatici, programmatori, data analyst e data scientist saranno cercati come l’oro e avranno ottime opportunità di carriera. Accanto a quelle appena illustrate, vedo bene le professioni che richiedono la capacità di creare qualcosa di nuovo. Se l’Intelligenza Artificiale sostituirà le mansioni ripetitive in cui la macchina saprà essere senz’altro più precisa, efficiente e produttiva dell’uomo, all’essere umano resterà invece il primato nelle professioni che richiedono immaginazione, creatività, capacità induttiva, deduttiva e interpretativa.

Altri settori che conosceranno un importante sviluppo sono il pharma, la sanità nonché la cura e l’assistenza (anche domiciliare) agli anziani.

 

Per concludere, potresti dare qualche prezioso consiglio a chi deve sostenere un colloquio di lavoro?
Volentieri! Per prima cosa gli consiglierei di controllare le emozioni, di non assumere un atteggiamento di sudditanza psicologica ma di cercare di valorizzare al meglio le proprie competenze, pensando al valore aggiunto che le stesse potrebbero portare all’azienda selezionatrice. Poi, gli direi di prepararsi molto bene e di non lasciare spazio all’improvvisazione. È importantissimo raccogliere informazioni sull’azienda per la quale ci si candida! Infine, dato che ci si gioca tutto in 40 minuti, gli suggerirei di farsi aiutare a preparare il colloquio da un career coach…

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