Durante i colloqui di lavoro può capitare di sentirsi domandare quale stipendio ci si aspetti per la data posizione. Far valere le proprie pretese salariali durante un colloquio è lecito; tuttavia, è bene essere informati su alcuni aspetti, quali i salari medi del ramo e le motivazioni che portano a dire una determinata cifra. Lo stesso discorso vale quando si vuole ottenere un aumento.
Secondo il sito orientamento.ch, per prepararsi al meglio alla negoziazione del salario – pretesa o aumento che sia – è bene portare cifre concrete, effettuando delle ricerche preliminari per capire le medie salariali nel ramo. Inoltre, è bene chiedersi se il posto del lavoro per il quale ci si candida sottostà a un contratto collettivo di lavoro, a un contratto normale di lavoro o a un contratto individuale di lavoro.
Ci si può anche avvalere di tabelle salariali in vigore nel settore o nell’azienda, chiedere agli uffici di collocamento informazioni per conoscere la forchetta salariale che le aziende sono disposte a versare per quel ruolo oppure utilizzare i diversi calcolatori di salario online.
Al di là di questi parametri, è bene tenere in considerazione anche quelli personali come, per esempio, le esigenze salariali sperate, il salario attuale, il salario minimo accettabile per l’impiego, eccetera. Anche il livello di istruzione, i titoli di studio e le competenze richieste per ricoprire il ruolo sono naturalmente ottimi strumenti per comprendere la pretesa salariale a cui ambire.
Inoltre, il salario auspicato deve essere sorretto da buoni argomenti e questo vale anche per ottenere un aumento. È dunque fondamentale riflettere sui risultati professionali raggiunti, sulla responsabilità implicata nel ruolo, sull’estensione delle mansioni, sui risultati ottenuti e sulle aspettative del datore di lavoro, sulle formazioni continue effettuate, eccetera. Insomma, bisogna considerare il quadro nel suo insieme e la precedente esperienza cumulata.
Tuttavia, prima di procedere con la negoziazione del salario, bisogna tener conto anche di altri vantaggi offerti dall’azienda, per esempio la partecipazione alle spese di trasporto o per il telefono cellulare, ai costi della formazione continua, il veicolo aziendale o il posteggio, i buoni pasti, la possibilità di fare telelavoro e tutti quei benefits che l’impresa dà al collaboratore.
È importante anche capire a chi rivolgersi: al superiore? Al direttore dell’azienda?
Infine, se la negoziazione viene rifiutata, è consigliabile concordare una scadenza futura con il datore di lavoro per effettuare una nuova valutazione del salario e non lasciar cadere così la questione.