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Mi piace tantissimo fare le persone felici

   
AITI
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Lo diceva la signora Claudia Parzani sull’Harward Business Review dell’ottobre 2019, lei che è stata in quell’anno l’unica donna italiana tra le 100 Women Role Model. Quelle donne per intenderci che fanno la differenza in tema di inclusione di genere nel mondo del lavoro e nelle professioni.

“Nella seconda parte della mia vita professionale vorrei specializzarmi, tra l’altro, in felicità”, continua. “Non come sogno personale da inseguire, ma come lavoro. Le persone felici sono quelle di cui le aziende hanno più bisogno… Sono quelle che hanno una maggiore capacità di innovare, una elevata creatività, grande attenzione agli altri, colleghi o clienti che siano, lavorano in modo più efficiente, sono più resilienti e flessibili. Portano passione e positività. Regalano dedizione ed extra impegno. Mettono amore. Tutte cose che, se ci immaginiamo felici, sappiamo fare anche istintivamente”.

Ora è Regional Managing Partner Western Europe di Linklaters, una società multinazionale di studi legali con sede a Londra. Da anni approfondisce la domanda di fondo: come nasce la felicità in azienda?

L’esperienza di anni di carriera al top, la sua lettura del mondo, la sua prospettiva di donna vincente in un mondo ancora molto maschile, le hanno fatto maturare una chiarezza sulla risposta.

“La felicità nasce come quella in casa. Ha lo stesso profumo buono dei biscotti appena usciti dal forno. Nasce dalle attenzioni, dalla cura, dall’inclusione, dalla condivisione delle regole e dei valori, dalla libertà conquistata, da un’intenzione pulita e sincera dietro ogni decisione. Da una comunicazione semplice e chiara. Dalla possibilità di essere ascoltati. Dai grazie ricevuti. Dai sorrisi. Dalla gentilezza. Dal sapere di contare.”

AITI - Mi piace tantissimo fare le persone felici

Anche molti studi sulla “scienza della felicità” hanno dimostrato che l’adozione di pratiche positive da parte dei leader all’interno di un’organizzazione, aumenta il benessere generale e porta il singolo ad essere più motivato e orientato al risultato.

Ci crediamo mentre lo diciamo, eppure sul lavoro la “felicità” appare difficilmente compatibile con performance, meritocrazia o leadership. Anzi, pensandoci bene, l’immagine che ci viene alla mente quando pensiamo a una persona che performa è quella di un atleta nel pieno sforzo fisico, di un artigiano concentrato e con la mascella contratta oppure ancora di un colletto bianco che lavora fino a tardissimo con la lampada da tavolo accesa sulla scrivania.

Questo è ancora il pregiudizio che ci tiene ostaggio di convinzioni e atteggiamenti collettivi che non ci permettono di innescare maggiore produttività e benessere. Una posizione, che crediamo sia saldamente legata alla nostra latinità, che ci tiene ancora purtroppo fra le regioni che si attardano nell’introduzione di moderni concetti di gestione delle risorse umane e di decisi modelli di responsabilità sociale d’impresa. Qualcosa si sta muovendo e in Ticino abbiamo degli esempi virtuosi che hanno agito lavorando su cinque importanti leve:

  1. Inserimento del benessere dell’individuo e dell’organizzazione nei valori guida dell’impresa
  2. Rimozione decisa delle fonti di stress da parte del management
  3. Costruzione di sistema di lavoro per obiettivi e flessibilizzazione parallela dell’organizzazione del lavoro
  4. Promozione e incentivazione di tutte le attività ricreative, sportive e artistiche, dentro e fuori dall’azienda
  5. Concezione e implementazione di misure concrete per promuovere il benessere dei collaboratori

Mi piace tantissimo fare le persone felici

Queste azioni, unite al lavoro quotidiano della leadership per creare e costruire un gruppo, stanno dando nel tempo i loro frutti, generando:

  • Meno stress
  • Più collaborazione
  • Più divertimento
  • Più sostegno reciproco
  • Più adattabilità ai cambiamenti
  • Meno malattie
  • Maggiore produttività

Mi piace tantissimo “fare le persone felici”, è un modo di pensare che ha il dono di contagiare le persone, e quando l’entusiasmo pervade l’intero management il benessere può oramai essere considerato di casa.

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