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Mentoring e formazione: un binomio che fa bene all’azienda

   
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Accogliere e formare nel modo migliore una nuova risorsa in azienda? Un buon mentoring può aiutare ad evitare demotivazione e bassa produttività.

Lo sappiamo, il primo giorno di lavoro, ma può valere naturalmente per qualsiasi nuova esperienza, è sempre intriso di aspettative e un po’ di nervosismo. Iniziamo a pensare a chi e come saranno i nostri nuovi colleghi, alle nuove mansioni, a nuovi stimoli, ma anche alle possibili difficoltà che potremo incontrare, dalle più banali (troverò il mio nuovo ufficio? ci saranno dei parcheggi nelle vicinanze?) a quelle riguardanti le nostre nuove responsabilità.

E qui entra in gioco l’importanza di una buona accoglienza da parte del nostro nuovo datore di lavoro e l’importanza che un processo di apprendimento graduale e guidato, obiettivi chiari e la possibilità di far capo all’esperienza di chi è arrivato prima di noi. Un mentor, appunto.

Mentoring e formazione un binomio che fa bene all’azienda

In realtà, nonostante la parola inglese, questa esperienza è possibile in ogni ambito della vita, e fin dalla più tenera età: d’altronde, la parola italiana “mentore” prende origine da un personaggio dell’Odissea incaricato da Ulisse di prendersi cura e incoraggiare il figlio Telemaco.

I vantaggi di un buon programma di mentoring sono percepiti da entrambe le parti. Il mentore sente di restituire qualcosa alla sua azienda condividendo le conoscenze e le esperienze accumulate. Il nuovo dipendente avrà accesso a una consulenza e a una guida rapida, a un incoraggiamento, a informazioni chiare e a un feedback onesto. La sua integrazione nell'azienda sarà rapida in quanto avrà un aiuto concreto nella comprensione della cultura dell’impresa.

Quando si sceglie un mentor, è necessario considerare criteri specifici. Egli deve essere un collaboratore con una buona padronanza del lavoro che andrà ad effettuare il nuovo dipendente, dimostrare pazienza e avere buone capacità di comunicazione.

Mentoring e formazione

Sarà infatti importante parlare molto e bene: nella fase iniziale chiarire le aspettative e successivamente verificare se esse sono state messe realmente in atto o se c’è stato un rallentamento. In questo caso, sarà importante capire le cause.

Durante questo processo sarà fondamentale non dare subito le risposte ai problemi, ma affiancare il nuovo collaboratore e stimolarlo a trovare le giuste soluzioni.

E tu cosa ne pensi? Ti è stato affiancato un mentor quando sei arrivato nella tua azienda?

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