La popolazione ticinese aumenta, l’occupazione aumenta di pari passo, ma la produttività?
A fine 2021 la popolazione residente nel Cantone Ticino ammontava a 352'181 persone. Eravamo 117'000 a metà ‘800, 175'000 a metà ‘900 e 306'000 all’inizio del terzo millennio.
In 100 anni (periodo 1920-2020) la popolazione residente è cresciuta di 2,3 volte. Questa crescita ha portato un grande benessere e un aumento del PIL cantonale, che in certi periodi è aumentato a livelli comparabili a quelli delle grandi regioni economiche europee quali il Baden-Württenberg, la Catalogna o la Lombardia.
La solida crescita economica del Cantone Ticino va però ampiamente ricondotta ad un incremento della forza lavoro, tramutatosi poi nella crescita della popolazione e molto meno ad un aumento qualitativo della produttività. La strada non è insomma quella ideale, soprattutto se consideriamo la necessità di rimanere competitivi rispetto ad altre regioni del mondo con costi di produzione significativamente più bassi dei nostri.
Dobbiamo insomma aumentare la produzione per ogni ora lavorata e non, come sta in effetti succedendo, inserire nel sistema più ore lavorate. Per fare meglio abbiamo una sola possibilità: sfruttare pienamente la forza propulsiva dell’innovazione.
Il Rapporto del 2020 sulla Struttura Economica Ticinese dell’Istituto di Ricerche Economiche (IRE): “Le opportunità di espansione dell’economia ticinese. Un nuovo approccio alla valutazione della competitività cantonale tramite la teoria della complessità economica”, cita fra i fattori di successo delle regioni che usciranno vincenti dalla quarta rivoluzione industriale:
- La resilienza, o capacità di mettere in atto meccanismi che prevengono o rispondono alle crisi, che saranno sempre più frequenti;
- L’agilità nell’abbracciare il cambiamento da parte dei governi, delle imprese e dei lavoratori;
- La costruzione di un ecosistema innovativo in cui tutti gli attori economici contribuiscono a creare le migliori condizioni per far emergere, finanziare e commercializzare le nuove idee;
- L’approccio antropocentrico che riconosce la centralità del capitale umano nello sviluppo economico.
E il nostro territorio queste competenze le possiede?
La discussione è aperta e puoi reagire con un tuo commento a questo articolo.
A noi sembra comunque di poter affermare che:
- il “Sistema Svizzera” ha dimostrato, e dimostra continuamente, di essere reattivo e di saper introdurre una buona capacità di rispondere alle crisi;
- la cultura del cambiamento non sembra invece essere una prerogativa di una nazione che fa della stabilità un suo punto di forza e nemmeno di un Cantone che sembra funzionare essenzialmente sulle relazioni piuttosto che sulle idee;
- l’ecosistema innovativo ticinese fornisce qualche testimonianza, anche di notevole pregio, della sua esistenza, ma non sembra essere supportato con sufficiente convinzione e mezzi per potersi davvero chiamare tale;
- per quanto riguarda la centralità delle persone nello sviluppo economico la consapevolezza è in costante aumento e la sempre più evidente scarsità di forza lavoro sul mercato non farà altro che accelerare questo fenomeno, che crediamo sia destinato a caratterizzare il prossimo ventennio economico del nostro paese.
Sarà abbastanza per garantirci un futuro di benessere?