In un contesto di calo demografico, le imprese del territorio rafforzano l’offerta di posti di tirocinio e garantiscono opportunità concrete ai giovani.
In un Ticino che invecchia e dove le nuove generazioni sono numericamente sempre più contenute, i dati diffusi dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) sulla campagna di collocamento a tirocinio 2025 portano una buona notizia: la formazione professionale tiene, e le imprese continuano a fare la loro parte – anzi, la rafforzano.
Negli ultimi mesi 4’057 persone hanno iniziato una nuova formazione professionale di base: 2’570 tramite apprendistato duale scuola–azienda e 1’487 in scuole professionali a tempo pieno. È il secondo miglior risultato degli ultimi 20 anni per i nuovi contratti di apprendistato duale, a conferma di una tendenza positiva iniziata già negli anni scorsi.
Ancora più significativo, se guardato dalla prospettiva delle imprese, è il dato sui posti messi a disposizione: nel 2025 le aziende formatrici ticinesi hanno offerto 2’607 nuovi posti di apprendistato. Al termine della campagna ne sono rimasti vacanti solo 37, segno di un incontro sempre più efficace tra domanda dei giovani e offerta delle aziende.

Questi numeri vanno letti sullo sfondo di una sfida strutturale: il Ticino è un cantone che cresce meno della media svizzera e con una popolazione sempre più anziana. Le proiezioni demografiche indicano, nei prossimi decenni, una diminuzione della popolazione in età lavorativa (15–64 anni) e un leggero calo anche dei più giovani, mentre aumentano gli over 65. Parallelamente, gli indicatori sul mercato del lavoro mostrano un imminente “vuoto di sostituzione”: tanti baby boomer escono, pochi giovani entrano.
In questo contesto, la formazione professionale diventa la principale leva per garantire il ricambio generazionale nelle aziende del territorio. Il fatto che, per il secondo anno consecutivo, il 44% degli allievi di IV media scelga un percorso professionale – in azienda o in una scuola a tempo pieno – a fronte di un 43% che opta per liceo o Scuola cantonale di commercio, conferma l’attrattività della via professionale.
Non solo: l’evoluzione per settore mostra una crescita dei contratti nelle professioni artigianali, tecniche, informatiche, del verde e sanitarie, mentre il commercio e la vendita registrano una leggera flessione pur restando tra gli ambiti più scelti. Si tratta di un segnale importante per il tessuto economico: laddove le imprese investono in posti di apprendistato di qualità, i giovani rispondono.
Accanto ai tirocini, si rafforza anche tutta la filiera dell’orientamento: oltre 6’300 stage tra terza e quarta media, più di 450 posti di apprendistato già pubblicati per l’anno scolastico 2026/2027 e un repertorio di oltre 5’300 aziende disponibili a organizzare stage di orientamento. È un ecosistema che funziona solo grazie all’impegno congiunto di scuole, servizi cantonali e – soprattutto – imprese formatrici.
Per il mondo economico ticinese, questi dati confermano una verità spesso ricordata ma non sempre misurata: senza l’investimento delle aziende nella formazione professionale, il cantone avrebbe ancora meno margine per affrontare l’onda lunga del cambiamento demografico. Ogni posto di apprendistato offerto oggi è, di fatto, un tassello concreto per garantire competenze, competitività e continuità al sistema produttivo di domani.

