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L’home office nel settore pubblico

   
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Praticare l’home working è stato necessario, ed è ancora fondamentale, per combattere la diffusione del nuovo coronavirus e limitarne i contagi. Tuttavia, da un recente sondaggio rappresentativo proposto da Deloitte Svizzera a 1500 persone impiegate nel settore privato e 500 del settore pubblico, è emerso che lavorare da casa durante la pandemia è stato frequente nel settore privato, ma meno comune nel settore pubblico. Poco meno di un terzo dei dipendenti del settore pubblico ha soddisfatto cioè i requisiti tecnici per consentire loro di lavorare da casa. Per permetterglielo, sarebbero stati necessari enormi interventi e adeguamenti sugli hardware e sui software, ma anche sui processi di lavorazione per accelerare il passaggio dall’ufficio a casa. Il 65% della forza lavoro dei settori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) ha lavorato completamente da casa, così come il 50% della finanza e delle assicurazioni e il 31% dell’industria meccanica. Per quanto riguarda il settore pubblico, invece, solo il 25% ha potuto lavorare da casa: un dato inferiore alla media complessiva di tutti i lavoratori svizzeri (30%).

L’home office nel settore pubblico

Anche a fine pandemia si suppone che l’home working rimarrà come modalità di lavoro. Il 34% degli intervistati ha affermato infatti che anche dopo la fine del Covid-19 non vorrà semplicemente tornare in ufficio, ma desidera continuare a lavorare da casa o, perlomeno, avere la possibilità di adottare una formula ibrida. Anche le aziende possono trarre vantaggio dall’home working, dato l’abbattimento dei costi del lavoro (basti pensare agli spazi dell’ufficio).

Nel pubblico però sembra non essere possibile, poiché, come evidenziato dai risultati del sondaggio di Deloitte Svizzera, i requisiti tecnici per il lavoro a distanza non sono soddisfatti. Lavorare da casa richiedere giuste risorse e tecnologie e solo il 29% dei dipendenti amministrativi intervistati ha affermato che il loro datore di lavoro ha offerto supporto tecnico necessario per consentire l’home working durante la pandemia. Il restante 71% ha espresso frustrazione: l’attrezzatura tecnica necessaria per il lavoro da casa ha richiesto giorni, settimane o non è mai stata consegnata. La sfida più grande sembra dunque essere quella tecnologica: le autorità statali e i servizi pubblici devono comprendere e conoscere le apparecchiature e le applicazioni tecniche esistenti che consentano il lavoro a distanza, per utilizzarne appieno il potenziale.

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Inoltre, oltre alle soluzioni tecnologiche, Deloitte Svizzera suggerisce anche di prestare attenzione agli aspetti organizzativi e umani per garantire il successo dell’home office. Il modo in cui è organizzato il lavoro e i processi stessi devono essere adattati per la collaborazione virtuale. Anche le riunioni informali e personali (es. coffee break virtuali o pranzi digitali) possono aiutare a contrastare l’isolamento sociale e promuovere le relazioni umane. In aggiunta, scambi regolari e feedback da parte della direzione sono importanti per garantire migliori prestazioni del team e qualità di lavoro.

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