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Le boe intelligenti di Valentina

   
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Quattro chiacchiere con l’effervescente Valentina Venturi, Founder & CEO di Effetto Venturi Sagl. Nata nel 2021, la start-up si occupa di disegnare e produrre boe robotiche la cui posizione può essere decisa da remoto e poi mantenuta (o cambiata) per tutta la durata necessaria. Questa nuova tipologia di boa è perfetta per le competizioni in ambito velico, ma anche per l’impiego nel canottaggio e nel nuoto.

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  • Valentina, a che punto è il tuo progetto e come si svilupperà nel medio e lungo periodo? Il mio progetto è nella fase di vendita del prodotto. Ho avuto la fortuna di avere dei preordini prima ancora che la boa fosse pronta e di destare - fin da subito - l’interesse di grandi clienti come la Federazione Vela Francese e di numerosi Yacht Clubs in Italia, Danimarca, Svizzera, Croazia, Ungheria, Sudafrica e Cile, che ci hanno scelti. Nel 2024 saremo fornitori ufficiali di un grosso evento ma, al momento, siamo autorizzati a nominarlo solo tra i clienti sul nostro sito.
    Nel medio e lungo periodo, lavorerò per ottenere boe sempre più leggere ed adattabili a contesti che richiedono prezzi minori. 

  • Quali eventi, rispettivamente esperienze, si sono rivelati determinanti per lo sviluppo e il prosieguo dell’attività di Effetto Venturi Sagl, sia in negativo che in positivo? Stanno entrando in vigore nuove leggi per vietare le boe classiche che, con la presenza dell’ancora, rovinano il mare. Questa modifica normativa si sta rivelando determinante per la mia start-up. Grazie ad essa, infatti, si sta ritagliando un mercato che aveva bisogno di un prodotto esattamente come il mio!  
    Un evento negativo, invece, si è poi rivelato essere positivo: nel 2022 c’è stato un grosso shortage nella fornitura degli autopiloti che noi utilizzavamo per la costruzione del nostro prodotto. Questo ci ha portati a dover investire tanto nella realizzazione di un nuovo hardware, fatto ad hoc. Adesso questo hardware ci viene richiesto da clienti che hanno idee simili ma in altri ambiti, e questo ci sta aprendo ulteriori opportunità di mercato.

  • Per quale motivo la tua start-up ha sede in Ticino? La mia start-up ha sede in Ticino per motivi personali: non penso di spostarmi al di fuori della Svizzera ma non nego che prenderei in considerazione di tornare a Ginevra. Ho lavorato per tanti anni al CERN e la maggior parte delle mie amicizie è lì.

  • In questo momento, di cosa ha bisogno l’azienda per svilupparsi? L’azienda avrebbe bisogno di un ecosistema che possa fornire delle risposte ai tanti bisogni di una start-up come la nostra: ingegneri, impianti per la prototipazione, laboratori per sperimentare nuovi materiali, fornitori a basso costo nel raggio di pochi chilometri. Ci vengono offerte moltissime lezioni o conferenze in ambiti business, ad esempio come si costruisce un business plan, come si struttura una strategia di marketing o come si cercano investimenti. A mio avviso, però, servirebbe anche un supporto lato produzione: come si costruisce un prodotto, quali sono le tecniche principali, da dove si parte per fare un prototipo, eccetera. 
    Infine, avrei bisogno di sviluppare il lato commerciale e distributivo del mio prodotto, in modo da valutare ulteriori mercati come quello della ricerca nel campo marino e dei giochi di luce sull’acqua. 
    La mia nuova versione di boa mini, se equipaggiata di una luce a led, può anche essere uno strumento per realizzare installazioni artistiche sui laghi, i fiumi e i mari delle zone più vocate del mondo: non fa rumore ed è riutilizzabile a lungo termine. Perché no? 

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