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La scrivania a turni

   
AITI
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Tra lo smart working, l’home working e le nuove flessibilità del mondo del lavoro, si trova anche l’hot desking, ovvero l’uso di postazioni lavorative non assegnate: tutti possono utilizzare una data postazione in qualsiasi momento. Insomma, una scrivania “a turni”.
I dipendenti sono sempre più sollecitati a essere flessibili, variare la loro postazione lavorativa, cambiare le proprie abitudini in azienda, trovare nuovi luoghi e spazi confacenti al proprio operato. Anche in questo caso, ai dipendenti viene richiesto di mostrare flessibilità e di essere polivalenti.

La scrivania a turni

In particolare, avere una postazione non assegnata significa, da un lato, minor costi per gli spazi aziendali (un’azienda potrà possedere solamente 10 scrivanie per 20 dipendenti); dall’altro, favorisce l’innovazione dell’azienda. D’altro canto, per i dipendenti può costituire un’arma a doppio taglio, perché essi possono sentirsi sì sollecitati, collaborativi e instaurare relazioni con i colleghi, ma anche sentirsi destabilizzati dai continui spostamenti e, di conseguenza, essere meno produttivi. Inoltre, possedere una scrivania in ufficio significa essere fedeli all’azienda, sentirsi parte integrante di essa (la fidelizzazione dei collaboratori è fondamentale per la continuità aziendale e non deve essere trascurata).

La decisione di adottare un modello hot desking deve essere ben ponderata, anche sulla base delle attività aziendali che richiedono l’uso di una scrivania e, in generale, di un ufficio. Se diverse attività che i collaboratori devono svolgere non necessitano la presenza quotidiana di una postazione, allora l’hot desking potrebbe essere una soluzione o, ancora, se si vuole favorire lo scambio tra colleghi ed è fondamentale che questo scambio ci sia per raggiungere determinati obiettivi, il “continuo trasloco” di postazione può incoraggiarlo.

La scrivania a turni_2

Anche il lavoro part-time o l’impiego di collaboratori in smart working può aiutare a prendere la decisione di adottare un modello di hot desking. Banalmente, i lavoratori full time hanno generalmente bisogno di una postazione fissa quasi quotidianamente o durante la maggior parte della giornata lavorativa. Viceversa, un dipendente in smart working, che si reca in ufficio saltuariamente e magari solo per svolgere riunioni e incontri con colleghi, quadri dirigenti e clienti, non dovrà per forza possedere una postazione fissa e personale, ma potrà utilizzarne una libera. Naturalmente, tutto questo è necessario solo previa prenotazione: il dipendente deve prenotare anticipatamente la postazione di cui necessita.

Attenzione però: l’hot desking non è però da confondere con le postazioni di co-working, cioè gli spazi di lavoro condivisi tra aziende diverse. L’hot desking è solo tra dipendenti della stessa azienda e dunque non prevede scambi con altre realtà lavorative.

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