Roberto è in pensione da due mesi. Vive questa nuova tappa come una liberazione: dolce far niente, sport, aperitivi con gli amici, tanto tempo a disposizione... E poi un progetto che gli teneva a cuore da tanto: ristrutturare il rustico in valle, con l’aiuto di qualche amico. Dopo circa un anno, però, Roberto comincia ad avvertire un senso di vuoto, delle fasi di tristezza e non capisce il motivo. Il rustico è quasi finito e Roberto si rende conto, non senza sorpresa, di sentirsi disorientato all’idea di non sapere cosa farà una volta completato questo progetto.
Marta e Luigi sono sposati da tanti anni. Vanno in pensione a un anno di distanza l’uno dall’altra. Non vedono l’ora, hanno tanti progetti, tra i quali viaggi, fare sport, stare con la famiglia. Appena pensionati, però, si fanno avanti i figli. Hanno bambini piccoli e hanno bisogno di aiuto per accudirli perché lavorano entrambi. Marta e Luigi hanno tanto piacere a trascorrere del tempo con i nipotini e si sentono in dovere di aiutare. Quindi rinunciano ai loro progetti, per il momento. Ma dopo un po’ il “momento” si prolunga al punto che Marta e Luigi sono subissati dagli impegni familiari e si sentono in conflitto tra il loro desiderio di dare una mano e il bisogno di prendere del tempo per sé. Eppure, sarebbe bastato spiegare ai figli, definendo con chiarezza il tempo che erano disposti a dedicare ai nipoti, in modo da poter conciliare bisogni personali e impegni familiari.
Sara non sopporta che Mauro, ora che è in pensione, si metta a frugare dappertutto, a spostare mobili ed oggetti. Ma come osa interferire nell’ordine che lei ha gestito per così tanti anni nella loro casa? Sara e Mauro litigano. Lei è in pensione già da un po’ e ha ristrutturato la propria vita. Mauro invece non sembra ancora aver trovato i propri punti di riferimento. Decidono di andare da un mediatore, che li aiuta a trovare una via d’intesa e a definire, insieme, gli assi della nuova vita che li aspetta. Sara e Mauro si rendono conto che per evitare il conflitto sarebbe bastato prendere il tempo di discutere prima di arrivare in pensione, per ascoltare i bisogni dell’uno e dell’altra, mettersi d’accordo e trovare quali attività e progetti condividere insieme.
Spesso percepito come fine più che nuovo inizio, il pensionamento propone oggi più che mai di rivedere la propria vita sotto l’angolo delle opportunità e delle svariate proposte offerte dalla società odierna.
All’alba di una nuova tappa della vita, di quella che potremmo definire una vera e propria transizione, chiunque si pone delle domande e si sforza di attingere alle proprie risorse per poter affrontare il cambiamento. Il fatto di lasciare qualcosa di conosciuto e di sicuro, come un impiego, può incutere qualche timore e suscitare alcune domande.
Innanzitutto, la domanda più frequente che le persone si pongono riguarda l’aspetto finanziario. In effetti, la pensione implica una diminuzione delle entrate ed è essenziale poter prevedere e pianificare al meglio il proprio budget una volta raggiunto il pensionamento. Ma al di là di questo aspetto, più apparente, affiorano domande e riflessioni d’ordine esistenziale, che possono diventare impellenti ed essenziali:
Quale scopo si vuole dare alla propria vita? Quali sono i nuovi obiettivi e traguardi che ci stanno più a cuore? Quali sono i valori che vogliamo coltivare? Quali sono le nuove priorità, dopo un lungo percorso professionale?
Passare dallo statuto di impiegato, o libero professionista, a quello di pensionato, può destabilizzare e creare apprensione. In effetti, la pensione implica una riorganizzazione globale della propria vita, tanto da un punto di vista dei progetti e della attività, che da quello relazionale e di coppia. Non sono rari i casi di separazione una volta raggiunta la pensione, poiché la vita cambia, e in modo radicale, una volta che ci si trova con il proprio coniuge in casa, 24 ore su 24.
Profondi cambiamenti, insomma, che andrebbero affrontati per tempo, coinvolgendo le persone che ci stanno vicine. Un processo non certo semplice per via di tutte le implicazioni affettive, per la dimensione psicologica che deve affrontare la persona che si appresta al cambiamento e tutta la sua cerchia sociale.
Roberto, Marta, Luigi, Sara e Mauro hanno creduto di poter affrontare questo importante cambiamento da soli, semplicemente affrontando il momento come meglio hanno potuto. Chi ha molta esperienza e ha visto moltissime persone arrivare impreparate a questo momento consiglia però un’altra strada: seguire dei seminari condotti da professionisti, condividere con il proprio partner la riflessione sui cambiamenti da mettere in atto, ascoltare i racconti di esperienze altrui per farne tesoro e valorizzare così una nuova, entusiasmante, tappa della propria esistenza.