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La figura del caregiver aziendale

   
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L’empatia è una meravigliosa attitudine utile in ogni contesto della vita: saper capire gli altri e le loro emozioni è fondamentale per riuscire a immedesimarsi nella persona e, se necessario, a consolarla e ad aiutarla in un momento di sconforto.

Anche in azienda, i dipendenti empatici costituiscono un’importante risorsa per il benessere dei collaboratori. Negli ultimi anni si è iniziato a parlare di “caregiver aziendali”: persone che – quando un collega si ammala improvvisamente, vive un momento di grande difficoltà o rientra al lavoro dopo un lutto – si prendono cura dei collaboratori fragili. Spesso questa figura nasce casualmente, per la semplice propensione della persona a provare empatia e a voler aiutare gli altri.

La figura del caregiver aziendale

Il collega che sta affrontando delle difficoltà può sentirsi lasciato solo dall’azienda, se nessuno è in grado di capirlo e rassicurarlo e questo capita a causa dell’incapacità, da parte di colleghi e manager, di affrontare situazioni delicate. Ma non per colpa loro. Effettivamente non è sempre facile parlarne né capire quali gesti possano aiutare l’altra persona. In un contesto lavorativo in cui si presenta una situazione di questo tipo, spesso le persone più empatiche si fanno carico del collega: si ritrovano dunque a essere dei caregiver per caso, perché non hanno un protocollo o una procedura definita da applicare. Addirittura, non sanno neanche a chi rivolgersi.

Secondo Laura Sinatra, fondatrice della società di consulenza Eapitalia World e che promuove l’Employee assistance program in Italia, le aziende potrebbero sollecitare i propri collaboratori a prendersi cura delle persone in difficoltà, indipendentemente se la situazione è emotiva, personale o lavorativa. All’interno dell’azienda, nessuno deve sentirsi lasciato solo e un programma di assistenza ai dipendenti può essere la soluzione per garantire il benessere in azienda.

In primo luogo, sarebbe bene istruire i dipendenti coinvolgendoli in iniziative che destigmatizzano malattie, salute mentale e disabilità di vario genere. Spesso, i colleghi non intervengono perché non sanno nulla sull’argomento e hanno paura di peggiorare la situazione o sono spaventati. Un primo passo è dunque l’informazione.

La figura del caregiver aziendale (2)

In secondo luogo, si dovrebbe pensare alla formazione di persone in grado di sostenere i colleghi in difficoltà, attraverso una procedura mirata. Un sistema di assistenza potrebbe fornire un valido aiuto – in primis, psicologico – a quei dipendenti che attraversano un periodo buio.

Anche i manager spesso non sanno come comportarsi o a chi debbano rivolgersi per chiedere aiuto, e rimangono a guardare la lenta discesa del collaboratore, procedendo per tentativi nel cercare di aiutarlo, ma spesso con scarsi risultati.

Attualmente non esiste una formazione definita per i “caregiver aziendali”, eppure in molte aziende questa figura sembra essere già realtà: il benessere dei lavoratori è fondamentale per garantire un ambiente piacevole e focalizzato sull’efficienza della produttività.

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