Di recente, la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha deciso di abbassare il tasso di sconto, un’azione che ha destato l’attenzione di molti. Per i non addetti ai lavori, questa misura potrebbe sembrare una buona notizia. I prestiti infatti costano meno, i mutui diventano più accessibili, e teoricamente le persone e le imprese dovrebbero essere incoraggiate a spendere e investire di più. Tuttavia, guardare solo questo aspetto positivo potrebbe essere ingannevole. Infatti, dietro questa scelta si nasconde un messaggio preoccupante per l'economia svizzera.
Cos'è il tasso di sconto?
Prima di tutto, chiariamo cosa significa "tasso di sconto". Il tasso di sconto è uno strumento che le banche centrali, come la Banca Nazionale Svizzera, utilizzano per influenzare il costo del denaro nel sistema economico. Quando questo tasso scende, le banche commerciali possono prendere a prestito denaro dalla banca centrale a costi inferiori, e questo si riflette nei tassi d'interesse più bassi che vengono offerti ai clienti finali, come imprese e cittadini. Di conseguenza, si spera che con tassi d’interesse più bassi, famiglie e imprese siano incoraggiate a prendere prestiti, spendere e investire di più, stimolando così l’economia.
Quando il tasso di sconto viene abbassato, la reazione immediata di molte persone è di vedere un’opportunità. Ad esempio, chi sta pensando di acquistare una casa può ora farlo con un mutuo a tassi più bassi, risparmiando sugli interessi. Anche le imprese possono approfittarne: un costo inferiore del denaro significa poter finanziare nuovi progetti a condizioni più favorevoli. L’intero sistema economico, sulla carta, ne trae vantaggio, perché più spesa e più investimenti portano a un aumento della produzione, dell'occupazione e, di conseguenza, del benessere generale.
Per molti cittadini, dunque, un calo del tasso d’interesse è accolto con soddisfazione. Aggiungiamo poi che anche i governi possono beneficiare di questa riduzione, perché anche i loro debiti costano ora un po' di meno e perché un’economia più dinamica e in crescita tenderà a ridurre il peso della disoccupazione e a generare più entrate fiscali.
Un segnale di allarme per l'economia
Ma perché allora questa decisione può anche essere vista come un segnale di allarme? Dietro la scelta di abbassare i tassi di sconto della BNS c'è una preoccupazione più grande: l'economia non sta crescendo come previsto e le previsioni congiunturali prevedono un aumento del prodotto interno significativamente inferiore alla media (1,2%).
Quando la domanda di beni e servizi cala, le imprese riducono la produzione, l'occupazione può risentirne e la crescita economica rallenta. La BNS, consapevole di questo rallentamento, interviene per cercare di dare una "scossa" all'economia, rendendo il denaro più accessibile e incoraggiando imprese e consumatori a spendere e investire di più.
Pertanto, una diminuzione del tasso di sconto può essere interpretata come un chiaro segnale che l'economia non sta andando così bene come si vorrebbe. Se la Banca Nazionale abbassa i tassi, significa che le autorità monetarie vedono dei problemi, come una crescita insufficiente, un calo della fiducia dei consumatori o rischi di deflazione (quando i prezzi calano, e questo porta a una contrazione dell’economia).
Dal 2008 fino a pochi anni fa in Svizzera e nel mondo abbiamo vissuto un periodo prolungato di tassi di interessi molto bassi o addirittura in Svizzera negativi. Questa esperienza ha insegnato una volta ancora che mantenere i tassi d’interesse molto bassi per un lungo periodo può avere effetti indesiderati sull’economia. Ad esempio, i risparmiatori possono essere penalizzati. Se i tassi d'interesse sui conti di risparmio sono molto bassi, le persone potrebbero essere meno motivate a risparmiare, cercando invece investimenti più rischiosi pur di ottenere un ritorno maggiore. Inoltre, una situazione di tassi bassi prolungati può portare a bolle speculative. Se prendere prestiti è troppo conveniente, c’è il rischio che si creino bolle nei mercati immobiliari o azionari, dove i prezzi salgono rapidamente a livelli insostenibili, seguiti poi da un crollo. Una situazione di questo tipo si è già vista in passato in diversi paesi e le conseguenze possono essere gravi per l'economia nel suo insieme.
Il compito della Banca Nazionale Svizzera è dunque molto delicato. Mantenere l’economia in equilibrio, stimolando la crescita senza creare bolle o distorsioni. Quando decide di abbassare i tassi di sconto, il suo obiettivo è chiaramente quello di dare sostegno all’economia ma, come abbiamo visto, questa mossa è spesso motivata da preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia.