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La bolla temporale

   
AITI
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“Ho vissuto due mesi in una bolla temporale, sembrava che tutto fosse attutito, come sotto una coltre di neve. Tutto ciò che è successo in questo periodo mi è sembrato irreale, come fossi in un sogno. Mi sono svegliato intontito e rallentato dopo una lunga notte. Riposato certamente! Ho passato tanto tempo in casa, ho goduto della compagnia dei miei cari, letto libri che avevo sul comodino da tempo. Mi sono persino preso cura di me e del mio corpo, ne avevo davvero bisogno. Me ne rendo conto solo ora. Ho lavorato parecchio a dire il vero, tutti i giorni, anche durante il week end. Non ho contato le ore, ho fatto ciò che era necessario per svolgere al meglio il mio compito. Nonostante tutto fosse fermo mi sembra di aver fatto un sacco di cose, e anche queste sono là, dentro la bolla.”

AITI_ La bolla temporale

Sono i pensieri che riempiono la testa di Alberto. Lui lavora da tanti anni per una grande azienda industriale, si occupa del servizio dopo vendita. Il team che dirige ha per primo dovuto reagire al diffondersi della pandemia. I clienti non potevano più essere raggiunti direttamente, è stata una corsa contro il tempo. Mettere in piedi un servizio di assistenza in remoto; cercare nuove modalità di comunicazione. Ci ha messo del suo Alberto, e ne è molto soddisfatto. Sua l’idea della GoPro montata sul casco dell’operatore. Grazie a questa soluzione ora la sua azienda è in grado di “pilotare” un operatore CNC e di guidarlo ad effettuare una moltitudine di operazioni. Cose che, in tempi normali, avrebbe fatto un suo collega, magari dopo un lungo viaggio, anche dall’altro capo del mondo.

Da qualche settimana si sta lentamente tornando alla normalità e Alberto ne è sicuro: un sacco di soluzioni che sono state trovate con creatività e ingegno verranno introdotte definitivamente. In azienda l’innovazione è di ordinaria amministrazione, c’è la cultura del miglioramento continuo e quando una soluzione si rivela efficace ci vuole poco ad introdurla.

“La bolla temporale si sta dissolvendo piano piano, le mie giornate cominciano ad essere come quelle che ho vissuto fino a metà marzo. Ho quasi vergogna a pensarlo: sarò capace di preservare quell’unione, quello spirito di collaborazione e quell’efficienza che hanno dimostrato tutti i miei colleghi e le mie colleghe durante questo assurdo periodo? Mi piacerebbe capire davvero cos’è successo, siamo sempre andati d’accordo, ma quello che è successo ora è un’altra cosa. Ho saputo più cose dei miei collaboratori in due mesi che in tutti gli anni precedenti. Ho visto degli scorci delle loro case, ho conosciuto il figlio di Marco, ho visto in diretta quanto Elisa ami il suo gatto e discusso del più e del meno in video conferenza con Enrica, la moglie di Giuseppe, che quel giorno mi è apparsa in video ad inizio collegamento. Paradossale, li ho visti vivere. Da distante, li ho visti vivere.”

AITI_ La bolla temporale_ ritorno alla normalità

I pensieri di Alberto lo portano lontano, vorrebbe potersi portare appresso le cose migliori di un periodo non tutto da dimenticare. Forse Alberto si sente un po’ solo in queste riflessioni, la sua azienda è senz’altro all’avanguardia per ciò che riguarda le innovazioni tecniche, chissà se saprà dimostrarsi flessibile e pronta a sperimentare nuove soluzioni anche nell’organizzazione del lavoro? Mica facile, Alberto lo sa, l’industria è fatta di produzione, di ore lavorate, di tempi di consegna, di gente che si alza presto e lavora sodo. Spesso non c’è altra soluzione, ci sono tempi imposti dal ritmo delle macchine e dal processo di produzione. Gli piacerebbe tanto però poterne parlare in azienda. Mettersi a cercare delle soluzioni con entusiasmo e creatività, proprio come quando era nella bolla.

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