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Internet of things e la quarta rivoluzione industriale

   
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Internet of things: tanti ne parlano ma in pochi in realtà saprebbero dare una definizione sul reale significato. E questo nonostante la sua diffusione nella nostra vita quotidiana, ormai da diversi anni, sia sempre più capillare.

Iniziamo allora fornendo una prima sommaria definizione: l’internet of things, in italiano internet delle cose, è quel mondo di oggetti interconnessi in rete che riescono in maniera autonoma a dialogare e ad interfacciarsi fra di loro senza dover ricorrere all’intervento umano. Una sorta di collegamento fra il mondo reale e quello virtuale. Dispositivi intelligenti, diversi però dai classici computer che fanno ormai parte abituale della nostra vita.

AITI Internet of Things ecosistema digitale

Una delle principali aziende sviluppatrici di questa tipologia di prodotti, Accenture, prevede che entro un paio di anni ci saranno oltre 25 miliardi di dispositivi, totalmente autonomi, che faranno da spalla nelle nostre vite.

Quali caratteristiche devono avere questi dispositivi?

Per essere definiti oggetti intelligenti questi dispositivi devono avere essenzialmente due caratteristiche principali. In primo luogo devono essere interconnessi con altri dispositivi con una connessione che può essere sia diretta che indiretta. Inoltre, dovranno essere in grado di scambiare dati attraverso la rete senza l’intervento dell’uomo. In parole povere, qualsiasi dispositivo elettronico capace di connettersi, trasmettere e ricevere dati da altri dispositivi potrà essere definito smart object. Per avere un’idea almeno in parte più concreta pensiamo alla domotica di casa che già oggi, in alcuni contesti, è molto diffusa. Sono sempre più diffusi, ad esempio, i termostati che regolano in modo automatico la temperatura o le lampadine intelligenti che si illuminano con determinate impostazioni.

AITI Internet of Things App

In linea teorica qualsiasi “cosa” collegabile alla rete è uno smart object. Ad esempio anche il nostro animale da compagnia a cui viene applicato un localizzatore o una pianta con dei sensori che ne controllano il fabbisogno di acqua e luce. Perfino le persone stesse che utilizzano dispositivi come gli smartwatch che monitorano i parametri biologici. Questi sono solo alcuni esempi di oggetti che, in fondo, senza che nemmeno ce ne siamo accorti, sono già entrati a far parte delle nostre vite.

In quali settori collochiamo questi dispositivi?

I campi di applicazione sono molteplici e costantemente in aumento. Si varia da uno dei settori maggiormente battuti negli ultimi tempi, le smart home, in cui i dispositivi svolgono compiti “base” come accendere o spegnere il televisore o le luci, fino alle smart city con funzioni “premium” che puntano a migliorare la vita sociale delle persone. Queste tecnologie stanno trovando largo impiego anche nell’agricoltura e nell’industria petrolifera. In ambito ospedaliero e nel campo energetico, le applicazioni sperimentali sono ormai all’ordine del giorno.

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