In Ticino, come nel resto d’Europa, il mondo del lavoro è oggi attraversato da profondi cambiamenti culturali, tecnologici e demografici. Uno dei più rilevanti – e spesso sottovalutati – è la convivenza quotidiana di più generazioni nelle imprese, ciascuna con il proprio bagaglio di esperienze, aspettative e visioni del futuro. Nelle aziende industriali, dove la trasmissione di know-how e la capacità di adattarsi all’innovazione sono vitali, questa realtà può diventare un potente motore di sviluppo, ma solo se affrontata con consapevolezza e apertura.
Ma convivere non basta. Serve un cambio di passo nella cultura organizzativa. L’inclusione generazionale passa infatti dalla capacità di abbattere giudizi e pregiudizi, spesso impliciti e radicati. È frequente, ad esempio, che i lavoratori più esperti percepiscano le nuove generazioni come “meno disposte al sacrificio” o “più fragili”. Allo stesso modo, i giovani possono ritenere “superati” i metodi dei colleghi senior.
La verità è che le differenze non sono un problema da risolvere, ma una risorsa da gestire. Ogni generazione è il frutto del proprio tempo, del contesto economico, educativo e tecnologico in cui è cresciuta. Accettare questa diversità non significa rinunciare ai propri valori, ma riconoscere che esistono altri modi, ugualmente validi, di vivere il lavoro.
E anche se a volte fatichiamo ad accettare l’approccio al lavoro delle nuove generazioni – più orientato al work-life balance, alla flessibilità e alla ricerca di senso – dobbiamo prepararci al fatto che nel medio termine saranno loro a rappresentare la maggioranza. Il cambiamento non si può fermare, ma si può accompagnare.
Per favorire una convivenza produttiva tra le generazioni in azienda, è fondamentale lavorare sulle competenze trasversali:
- Ascolto attivo e comunicazione interpersonale, per ridurre le distanze culturali e creare ponti di comprensione.
- Empatia e apertura mentale, per superare le barriere dell’età e valorizzare le differenze.
- Mentoring e reverse mentoring, come pratiche strutturate di scambio di competenze.
- Leadership inclusiva, capace di valorizzare team eterogenei e creare coesione intorno agli obiettivi comuni.
Le imprese industriali ticinesi – come le loro controparti nel mondo – sono chiamate a ripensare non solo i processi produttivi, ma anche il modo in cui si costruisce il sapere, si trasmettono i valori, si prendono le decisioni. In un contesto intergenerazionale, l’efficacia non dipende solo da strumenti o strategie, ma dalla capacità di convivere, ascoltare e accogliere.
Accettare la diversità generazionale non è un atto di tolleranza, ma una scelta di intelligenza. Perché solo un’impresa capace di riconoscere il valore delle esperienze – passate e future – può davvero costruire il proprio futuro.