Al termine della quarta media i ragazzi si trovano di fronte alla loro prima decisione importante: continuare gli studi in una scuola media superiore a tempo pieno o intraprendere un percorso in una scuola professionale, muovendo i primi passi nel mondo del lavoro? Secondo gli ultimi dati dell’Ufficio di Statistica, il 21,3% degli allievi che hanno terminato la scuola media nell’anno scolastico 2017/2018 hanno continuato i loro studi come apprendisti, frequentando una scuola professionale a tempo parziale. Le cifre si aggirano intorno alle 685 unità e cioè oltre seicento posti di apprendistato necessari ogni anno. Un numero non molto alto se si pensa che in Ticino, nel 2015, si contavano oltre 38.000 aziende. Tuttavia, spesso è difficile trovare un posto di apprendistato e, con i dati alla mano, è evidente che il problema non sia causato dalla troppa richiesta, quanto piuttosto dalla poca offerta. Questo però avviene solo in alcuni settori, più quotati fra i giovanissimi, ed è qui che entra in gioco la necessaria presenza delle aziende formatrici.
Le aziende formatrici sono fondamentali per assicurare ai giovani una formazione professionale parallela a quella scolastica, indispensabile per accompagnare l’apprendista nel mondo del lavoro. Infatti, l’impresa costituisce uno dei tre elementi necessari a introdurre e istruire correttamente il giovane nella sua professione, insieme alla scuola, che promuove la trasmissione di cultura generale e basi teoriche per l’esercizio della professione, ai corsi interaziendali, che tramandano conoscenze di base pratiche e settoriali e integrano così la formazione in azienda e l’insegnamento scolastico. Nel ciclo, l’impresa si inserisce come luogo nel quale l’apprendista può mettere in pratica la teoria, acquisendo abilità e competenze professionali concrete.
Quasi tutte le imprese possono farsi a carico di apprendisti. I requisiti? Motivazione a formare i giovani, operare in un numero di campi d’attività sufficiente per trasmettere le competenze descritte nell’ordinanza in materia di formazione e almeno un suo collaboratore deve aver appreso la medesima disciplina ed aver frequentato il corso per diventare formatore.
Ma perché un’azienda dovrebbe formare degli apprendisti? Innanzitutto, per investire nel futuro, permettendo ai ragazzi di accedere al mondo del lavoro e assicurando al proprio settore un bacino di nuove leve già professionalizzate. Ma non è da sottovalutare neppure la convenienza: la produttività degli apprendisti supera nel complesso i costi di formazione assunti dalle aziende formatrici, cioè per ogni formazione professionale di base di 3-4 anni le aziende che la offrono realizzano un utile di circa 500 milioni di franchi all’anno.
L’invito è quello di continuare a promuovere la formazione professionale in azienda, sia per permettere ai nostri giovani di fare il lavoro dei propri sogni, sia per le imprese che guadagnano forza lavoro e utile.