Spesso, nel contesto aziendale, si parla di importanza dello sviluppo tecnologico e digitale e dell’innovazione, necessarie per essere attrattivi sul mercato. Tuttavia, una componente che, a volte, si tralascia erroneamente è quella umana. Sono le persone, i dipendenti a “fare” l’azienda, ed è anche su questo che bisogna investire.
Per questo, nelle aziende è fondamentale il people development o, in italiano, lo sviluppo del potenziale delle persone. Si tratta di una disciplina il cui obiettivo è quello di potenziare le capacità dei dipendenti e del team, sviluppando ed evolvendo le loro risorse. Si parla dunque di investire su un programma di crescita, incentivando così lo sviluppo del percorso professionale.
Solitamente lo sviluppo del potenziale delle persone si inserisce in più processi aziendali, come la selezione, l’inserimento, la formazione, la crescita e la gestione del personale.
Non bisogna andare a caccia dei cosiddetti talenti (ben venga se ne arrivano!), ma bisogna rilevare attitudini, capacità e meta-capacità delle persone già attive in azienda e dei team: lo scopo è quello di predire in che modo, misura e direzione potranno esprimere prestazioni utili e incisive in uno o più ambiti lavorativi. Ovvero, capire come valorizzare le loro capacità e riuscire a implementarle al meglio nel contesto aziendale.
Inoltre, bisogna considerare, sulla base delle diverse competenze e performance richieste da un dato ambito aziendale o lavoro in team, le caratteristiche trasversali di un dipendente utili al raggiungimento degli obiettivi. Per esempio, tra le più frequenti, l’attitudine a mettersi in gioco utilizzando al meglio le proprie energie; la motivazione e la capacità di motivare gli altri ed eventualmente aiutarli al raggiungimento degli obiettivi; la fiducia in sé stessi e negli altri; la consapevolezza dei rischi e della loro assunzione e la sperimentazione per riuscire a superare eventuali difficoltà; la gestione di difficoltà e vincoli non programmati; la capacità di accettare e integrare le diversità delle altre persone, eccetera.
Naturalmente il primo passo è definire gli obiettivi dello sviluppo: perché è importante farlo? Cosa voglio ottenere dai dipendenti e quale conseguenza sull’azienda mi aspetto di ottenere? Questo dovrebbe essere esplicitato anche ai dipendenti, per far capire loro che la loro persona è importante e che il focus non viene posto tanto sul raggiungimento di determinati obiettivi aziendali, ma sulla valorizzazione delle loro competenze e capacità (che, naturalmente, in un secondo momento, porteranno al raggiungimento di questi obiettivi).
Un dipendente che lavora in un’azienda che decide di investire sullo sviluppo del potenziale delle persone, sa che per il suo datore di lavoro non è un numero, non è uno tra tanti, ma è un lavoratore capace in grado di portare non solo competenze e capacità in azienda, ma anche il suo lato più personale, le sue caratteristiche come essere umano. Si sentirà cioè valorizzato dall’azienda e riporrà maggiore fiducia in sé stesso.