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Il welfare è strategia, non benevolenza! Non lasciarlo al caso!

   
AITI
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In un contesto lavorativo in continua evoluzione, il welfare rappresenta un elemento cruciale per la competitività e la sostenibilità dell'azienda stessa. Un piano di welfare ben concepito deve a nostro avviso partire dalla chiarezza del management sul perché fare del welfare. 

In AITI abbiamo messo a punto un nostro modello in 7 fasi, che ci guida nella nostra attività di accompagnamento e consulenza aziendale in materia di welfare.

Tappa numero 1: Definire la strategia aziendale
La prima fase consiste nel definire chiaramente la strategia aziendale rispetto al welfare. È cruciale che questa strategia sia allineata con gli obiettivi complessivi dell'azienda. Importante che tutto il top management comprenda appieno il diretto collegamento fra il welfare aziendale e il tema più vasto della Corporate Social Responsibility (CSR). La domanda chiave da porsi è: perché l'azienda intende implementare misure di welfare? Le risposte possono variare: migliorare la soddisfazione dei dipendenti, aumentare la produttività, ridurre il turnover, o migliorare l'immagine aziendale, anche in termini di sostenibilità. Una strategia ben definita guiderà tutte le fasi successive e assicurerà che le misure di welfare siano coerenti con la missione e i valori aziendali.

Tappa numero 2: Ascoltare le persone
La seconda fase riguarda l’ascolto attivo dei dipendenti. Questo può essere realizzato attraverso sondaggi, colloqui individuali e focus group. L'obiettivo è raccogliere informazioni dettagliate sui bisogni, le aspettative e le preferenze dei lavoratori. È importante creare un ambiente in cui i dipendenti si sentano liberi di esprimere le loro opinioni. Fatta salva la priorità agli obiettivi aziendali è davvero importante che il welfare risponda ai bisogni delle proprie persone, emersi grazie al coinvolgimento di tutti e non sia una proposta top down concepita con la presunzione di conoscere i bisogni della propria gente.

Tappa numero 3: Formulazione del piano
Dopo aver raccolto le informazioni necessarie, si passa alla formulazione di un piano di welfare dettagliato che precisi chiaramente gli assi d'azione prioritari e le motivazioni alla base delle scelte fatte. Questa tappa deve poter contare su solide competenze, che vanno ricercate esternamente da società di consulenza, oppure meglio ancora costruite investendo sulla formazione interna di risorse dedicate.

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Tappa numero 4: Concepire e realizzare le misure
Questa fase implica la progettazione e l’implementazione concreta delle misure di welfare. Molto spesso la fase di ascolto indica bisogni che non richiedono enormi sforzi in termini economici o progettuale ma che domandano attenzione, ascolto, empatia e relazione. 
Importante poter disporre di un'adeguata infrastruttura e di risorse per garantirne l’efficacia.

Tappa numero 5: Comunicare il piano
Pensare ai migliori canali utilizzando diversi strumenti di comunicazione per raggiungere tutti i dipendenti. La comunicazione non deve limitarsi a descrivere le misure disponibili, ma deve anche spiegare il perché delle scelte fatte e i benefici attesi. Se previsto dalla strategia aziendale, il piano di welfare potrà poi essere comunicato anche all'esterno, con evidenti vantaggi in termini di branding e immagine.

Tappa numero 6. Misurare la rispondenza
Si tratta poi di misurare la rispondenza e l'efficacia delle misure adottate. Lo si può fare attraverso feedback periodici dai dipendenti, delle analisi dei tassi di utilizzo dei servizi offerti e monitorando gli indicatori di performance aziendale. Strumenti come sondaggi di soddisfazione e tools di analisi dei dati possono fornire informazioni preziose su cosa funziona e cosa no, permettendo di individuare aree di miglioramento.

Tappa numero 7. Adattamento del Piano
Le informazioni raccolte nella fase di misurazione devono essere utilizzate per apportare miglioramenti continui al piano di welfare. Questo approccio dinamico permette di rispondere tempestivamente ai cambiamenti nei bisogni dei dipendenti e di mantenere il piano sempre rilevante ed efficace. Soluzione ottimale per garantire le migliori premesse perché questo succeda è quella della creazione di un vero proprio “welfare team”, che garantisca l’accettazione, la diffusione e la partecipazione genuina di tutte le persone al welfare aziendale.

Il welfare aziendale non è un processo statico, ma un percorso continuo che richiede attenzione, ascolto e adattamento costante. Seguendo queste sette fasi, i proprietari di azienda, i manager e i professionisti delle risorse umane possono sviluppare e mantenere un sistema di welfare che non solo soddisfa i bisogni dei dipendenti, ma contribuisce anche al successo e alla sostenibilità dell'azienda.

In questo percorso, l'Associazione delle Industrie Ticinesi (AITI) rappresenta un partner prezioso per tutte le imprese della Svizzera italiana. AITI dispone di competenze, strumenti e programmi in grado di supportare e accompagnare le aziende lungo tutte le sette tappe del percorso di welfare aziendale. Non è rilevante che siate alle prime fasi di definizione della strategia o che stiate già misurando l'efficacia delle misure implementate, AITI vi accompagna nella costruzione di un futuro prospero e resiliente per l'intero tessuto produttivo della Svizzera italiana.

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