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Il viaggio come ricompensa

   
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Il welfare aziendale è ormai costituito da tantissimi benefit destinati al lavoratore. L’obiettivo dell’azienda è sempre quello di aiutare il benessere dei dipendenti, attraverso l’erogazione di beni e servizi specifici, che possano anche aumentare la produttività.

Negli ultimi due anni a causa della pandemia viaggiare è stato complicato e, a tratti, quasi impossibile. Ora, dopo un lento e graduale ritorno alla normalità più o meno in tutto il mondo, è tornata la voglia di esplorare. E così anche le aziende si sono mosse in questa direzione, partendo proprio dai benefit del welfare aziendale.

Il viaggio come ricompensa_2

Nell’ambito del welfare aziendale, il “bonus vacanze” è sempre stato un ottimo strumento. Non si tratta solamente di ripagare il lavoro “extra” con le ferie, ma di fornire ai dipendenti voucher o denaro per acquistare soggiorni e pacchetti vacanza. Si tratta di uno strumento del welfare inserito nelle attività dedicate al benessere e al tempo libero e che porta al lavoratore numerosi vantaggi nella conciliazione vita-lavoro e dal punto di vista economico. Il rilassamento e la soddisfazione che un viaggio provoca al dipendente influiscono positivamente sulla sua produttività, al suo rientro. In particolare, lo stato di benessere permette al lavoratore di ripartire pieno di energia e di sentirsi appagato dal suo lavoro e ringraziato dalla sua azienda per il suo operato.

Naturalmente l’azienda deve garantire diverse convenzioni e tipologie di soggiorno, per riuscire a soddisfare le esigenze e le preferenze di ciascun dipendente (tenendo dunque conto dell’età, dello stato civile, delle abitudini di viaggio, eccetera).

È superfluo specificare che questo tipo di benefit resta uno dei preferiti dei dipendenti: non grava sulle loro tasche e una vacanza accontenta sempre tutta la famiglia!

Il viaggio come ricompensa

Dal punto di vista delle aziende, poi, quelle che hanno deciso di offrire i viaggi come strumento di welfare, hanno capito che fare felice un dipendente significa aumentare il suo impegno, la sua dedizione nei confronti del datore di lavoro e aumentare la produttività. Inoltre, è più probabile che il dipendente si fidelizzi, perché riconosce l’interesse e l’impegno dell’azienda per la sua salute mentale e il suo benessere, ma anche il ringraziamento per il lavoro svolto.

Uno strumento vincente, dunque, sia per il dipendente sia per l’azienda e che ora, con il ritorno alla normalità, può davvero prendere piede grazie alla (ri)nata voglia di viaggiare e di sfruttare al massimo il tempo libero.

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