Inudstry-concept

Il tocco finale dell’e-commerce

   
AITI
< Indietro

Le vendite online sono cresciute esponenzialmente negli ultimi decenni e sono destinate a raddoppiare da qui a quattro anni: a livello globale nel 2017 sono state registrate vendite pari a 3.800 miliardi di dollari e le previsioni indicano che che nel 2024 raggiungeranno i seimila miliardi.

I siti di e-commerce cercano sempre di più di indirizzare gli acquirenti su una scelta di acquisto corretta e mirata pur non avendo ancora avuto un contatto diretto con il prodotto.

Nell’esperienza di acquisto online, per quanto perfezionate possano essere le piattaforme, la possibilità di poter toccare il prodotto è tuttora completamente assente. In un prossimo futuro la tecnologia potrebbe risolvere questo problema. Nel frattempo è possibile fare delle ipotesi, utilizzando ad esempio le tecnologie cosiddette aptiche (dall’inglese haptic tecnologies), progettate per simulare la sensazione del tocco attivo. Una di queste è TanvasTouch ed è stata sviluppata negli Stati Uniti.

Si tratta di un device che replica la sensazione del tocco attraverso degli stimoli di tipo elettrico. Questa nuova tecnologia è in fase di sperimentazione e si prevede di applicarla in una varietà di ambiti. Gli sviluppi sono in corso in tutto il mondo e sono iniziati anche qui da noi, precisamente presso l’istituto di tecnologie digitali per la comunicazione dell’Università della Svizzera italiana (USI).

Michela Ornati, docente professionista SUPSI in economia e studente dottoranda all’USI ha deciso di dedicare la sua ricerca di dottorato proprio sull’applicazione delle tecnologie di tipo aptico nel settore della moda. “L’idea della ricerca nasce da un’esperienza personale: mia figlia mi ha chiesto di comprarle un cappottino di una certa marca. Ho proceduto con l’acquisto online e ho ritirato il prodotto in negozio. Quando l’ho toccato mi sono accorta che non era della qualità che mi aspettavo. Mi sono chiesta perché non potessi toccarlo ancora prima per essere sicura di ciò che stessi comprando. Questa riflessione da consumatrice è stato il punto di partenza per la ricerca.”

Il progetto è collocato all’interno del Digital Fashion Communication Research Team, si chiama Fashion Touch ed è tra i primi ad utilizzare la tecnologia in questione nel settore della moda. “Si tratta di uno schermo che permette di replicare la sensazione del tocco attraverso degli stimoli di tipo elettrico. Si crea una frizione sulla superficie, tale per cui al tocco si percepiscono delle texture che possono richiamare la struttura dei tessuti.”

La ricerca è iniziata lo scorso autunno: “Abbiamo acquistato il device composto da software e hardware (una sorta di tablet) e lo utilizziamo per sviluppare nuovi usi dell’applicativo nel settore specifico della moda. Abbiamo simulato un sito di e-commerce nel quale abbiamo proposto alcuni abiti. Oltre alle immagini abbiamo abbinato ai prodotti degli effetti di superficie. È stato utile per svolgere la ricerca qualitativa e per capire come questa tecnologia potrebbe essere accolta dai consumatori finali.”

Il tocco è considerato fondamentale per l’apprezzamento di un dato prodotto, l’introduzione di questo senso nell’esperienza di acquisto online ha il potenziale di creare un maggiore valore per il consumatore finale il quale avrà più riferimenti per decidere se aggiungerlo al carrello. “Dalle prime indagini esplorative è emerso il fatto che la sensazione dell’abito sulla pelle, la percezione al tatto è importante tanto quanto la taglia.”

La taglia sbagliata così come una sensazione non gradevole al tatto spingono il consumatore a rispedire la merce al mittente, creando dei costi per le aziende: “quello dei ritorni è una questione di business piuttosto importante. Le aziende hanno lavorato molto sullo sviluppo di siti che aiutano il consumatore ad identificare la taglia corretta, ciononostante il problema dei resi è ancora molto presente.”

Il potenziamento dei siti di e-commerce è al centro dell’attenzione per le aziende di moda: esse infatti devono circa il 25% dei loro proventi dagli acquisti eseguiti online: “il tocco in ambito digitale non è ancora immediatamente realizzabile nell’e-commerce ma in un prossimo futuro è possibile che diventi una realtà; l’interesse c’è e non escludo che a breve possano nascere delle interessanti collaborazioni per la ricerca.”

Altri articoli del blog