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Il futuro è nell’open source?

   
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Una volta le aziende utilizzavano i due principali software tradizionali: Windows e MacOS. Negli ultimi decenni sempre più aziende hanno deciso di utilizzare software gratuiti di tipo open source come alternative alle soluzioni tradizionali. Il passaggio al software open source garantisce, soprattutto alle piccole e medie imprese, di risparmiare e dunque tutelare il proprio budget, senza dover rinunciare alle ultime tecnologie software e di storage.

Il primo vantaggio dell’open source è, come detto, la gratuità e dunque il mantenimento del budget. Dato che il codice del software è libero, le aziende non devono farsi carico di costose licenze annuali per poterlo utilizzare e possono usufruirne gratuitamente.

In secondo luogo, l’installazione è semplice e rapida e la messa in funzione del software è supportata da aiuti di comunità di sviluppatori e di utenti in caso di problemi. Ciononostante, deve sempre essere supportata da un team IT forte e competente.

Inoltre, seppur con un minimo di competenze specifiche nel campo della programmazione, è possibile personalizzare il proprio software sulla base delle necessità aziendali, senza disporre di ulteriori licenze, fornendo maggiore libertà e non dipendendo da un unico produttore, da un unico protocollo, eccetera.

La community dell’open source è poi composta da numerosi sviluppatori e utenti coinvolti attivamente nella messa a punto del software: ciò significa maggiore protezione e stabilità e supporto gratuito online con correzioni di eventuali bug del software, evitando alle PMI o alle aziende più grandi il pagamento per il supporto.

Infine, l’insieme di funzionalità tagliate su misura, l’elevata qualità dovuta al lavoro cooperativo della community e l’alto livello di integrazione convincono sempre più PMI e aziende più grandi ad adottare soluzioni open source.

 

Naturalmente, anche in questo caso ci sono però degli svantaggi. Il personale IT deve scegliere con cura il software open source che sia funzionale ed efficace per l’azienda, per evitare problemi in termini di gestibilità e complessità. Inoltre, può essere rischioso affidarsi a soluzioni open source per le funzioni aziendali critiche se non si dispone di personale IT esperto.

 

La Confederazione ricorda alcuni punti per scegliere con certezza i software open source adatti alla propria impresa:

  • Di solito i programmi ideati per i privati non si prestano ad essere utilizzati per fini commerciali perché offrono poche possibilità di sviluppo
  • I programmi di contabilità devono essere adeguati alla realtà svizzera (ad esempio in quanto a condizioni quadro del conto, imposta sul valore aggiunto, valuta e assicurazioni sociali)
  • Il software acquistato deve offrire l'opportunità di ampliare i moduli e di effettuare aggiornamenti regolari (i cosiddetti update). Occorre inoltre necessariamente chiarire gli eventuali costi successivi
  • I singoli programmi devono inoltre potere collaborare ed essere compatibili fra di loro
  • Licenze: chi utilizza un software protetto da copyright e non rispettando le condizioni di licenza compie un reato.

Bisogna quindi valutare con occhio critico e attento la soluzione migliore per la propria azienda e affidarsi ad esperti del settore informatico per capire quale sistema operativo è più adatto alle esigenze dell’impresa.

 

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