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Energia, cosa ci dobbiamo attendere?

   
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Non possiamo più dare nulla per certo, ma in Svizzera lo scenario di un distacco dalla rete dell’energia elettrica appare (molto) poco probabile; per gli esperti del settore al di sotto dell’1 per cento. Anche per quanto concerne il contingentamento, cioè una riduzione dei consumi mediamente del 10 – 15 per cento, la probabilità che ciò avvenga è al di sotto del 10 per cento.

Ciò non toglie che tutti siamo chiamati a fare dei risparmi, che in buona parte possono essere ottenuti cambiando abbastanza facilmente le nostre abitudini consolidate di consumo.

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Le economie domestiche, cioè i consumatori al di sotto dei 100'000 chilowattora l’anno, devono restare guardinghi ma sono e saranno abbastanza al riparo da razionamenti, almeno nei prossimi mesi e al netto di cataclismi al momento non immaginabili. Semmai il problema a cui già ora ci si confronta è quello dei prezzi dell’energia.

Il problema è invece più serio per le aziende e dunque per i posti di lavoro, che oltre all’approvvigionamento sono confrontate ad una stangata sui prezzi devastante. Per la prima questione un segnale positivo sembra arrivare dalla Francia, dove diverse centrali nucleari in revisione nelle prossime settimane torneranno all’attività, garantendo quei contratti di fornitura di elettricità anche in direzione della Svizzera. Il pericolo più grande per gli esperti è dato da un eventuale inverno troppo freddo. In questo scenario potremmo avere dei problemi a ricevere tutta l’energia di cui abbiamo bisogno perché la domanda a livello internazionale sarà comunque elevata. È vero che i bacini di accumulazione in Svizzera sono già abbastanza pieni (oltre l’80 per cento), ma ciò non vale ad esempio per il cantone Ticino (solo 50 per cento). Insomma, un autunno e un inverno con poche piogge accompagnato magari da temperature basse ci potrebbe mettere in difficoltà.

Energia, cosa ci dobbiamo attendere

La seconda questione, cioè l’esplosione dei prezzi dell’energia, è ben più grave perché crea dei danni immediati. Vi sono in Ticino aziende con problemi di liquidità nel fare fronte all’aumento delle bollette di energia. In generale, l’esplosione dei costi energetici incide sui conti economici e sui bilanci delle aziende e ridurrà al minimo oppure azzererà i benefici economici, limitando gli investimenti e dunque lo sviluppo delle aziende. Una situazione che non può durare a lungo e che potrebbe portare qualche azienda che ha il quartier generale al di fuori della Svizzera, ad esempio negli Stati Uniti o in Asia, dove il problema dei prezzi dell’energia è meno acuto, a spostare dal Ticino attività economiche. Un pericolo reale e non solo immaginario.

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