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Dalla leadership naturale alla leadership strategica

   
AITI
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Ogni leader ha un proprio stile naturale, frutto di caratteristiche personali e inclinazioni. Per individuarli si possono collocare lungo due assi l’orientamento alla relazione e l’orientamento al compito. Questi due orientamenti si combinano, creando quattro quadranti fondamentali che possono descrivere diversi stili di leadership:
  1. Autoritario (alto orientamento al compito, basso alla relazione): focalizzato sull'efficienza e il raggiungimento degli obiettivi, spesso con scarsa attenzione alle dinamiche personali.
  2. Cooperativo (alto orientamento al compito e alla relazione): mira a ottenere risultati favorendo la collaborazione e il coinvolgimento del team.
  3. Sociale (alto orientamento alla relazione, basso al compito): privilegia il benessere delle persone e le relazioni, a volte a scapito dell’efficienza.
  4. Liberale (basso orientamento sia al compito che alla relazione): lascia molta autonomia, intervenendo raramente e favorendo un clima informale.

Ognuno di questi stili ha i suoi punti di forza e le sue debolezze. Lo stile autoritario funziona bene in situazioni di crisi, dove sono necessari una guida forte e decisioni rapide. Lo stile cooperativo eccelle in ambienti dove la motivazione e il lavoro di squadra sono essenziali. Lo stile sociale è ideale in contesti che richiedono attenzione alle relazioni interpersonali, mentre lo stile liberale può stimolare l’innovazione in ambienti autonomi e altamente creativi.

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Nessuno di questi stili è migliore dell’altro di per sé. L’efficacia di ognuno dipende dal contesto nel quale viene applicato e uno stile che si rivela efficace in un dato momento può smettere di funzionare quando il contesto cambia. 

Questo crea il “dramma” di molti leader: ciò che inizialmente portava risultati diventa improvvisamente inadeguato. L’evoluzione entusiasmante di un team o di un’azienda approda a una fase di stagnazione dalla quale non si riesce ad uscire.

Ad esempio, un leader con uno stile autoritario che ha avuto un grande successo guidando un team in una situazione di emergenza, potrebbe trovarsi in difficoltà quando il contesto richiede maggiore flessibilità o collaborazione. Viceversa, un leader sociale potrebbe essere inefficace in un momento di crisi in cui sono necessarie decisioni rapide e un controllo rigoroso.
Se il leader non ha sviluppato la capacità di adattare il proprio stile naturale alle diverse situazioni, il suo percorso di crescita si blocca, e con lui quello del suo team. Questo accade perché il leader continua a utilizzare lo stile che gli è più congeniale, ignorando la possibilità di adeguarsi ed evolvere.

Per superare questo stallo, il leader deve trasformare la propria abilità innata in una competenza consapevole. Ossia: deve prendere coscienza dell’esistenza di diversi stili; riconoscere il proprio stile naturale e apprendere tecniche per adattarlo, ampliando la gamma di approcci disponibili. Ad esempio, un leader cooperativo potrebbe lavorare sull’assertività per gestire situazioni in cui è necessario prendere decisioni impopolari.
Queste competenze debbono essere applicate in modo consapevole, passando da un utilizzo istintivo degli stili a una loro applicazione strategica. Questo non significa perdere la propria autenticità ma, anzi, amplificarla, sviluppando una leadership flessibile e adattabile.

Questo gli consentirà di coniugare il raggiungimento dei risultati con la crescita del proprio team, grazie alla competenza nell’affrontare il cambiamento e la sempre maggiore consapevolezza del proprio percorso. 

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