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Creiamo calzature per il futuro

   
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Cristiano Magnoni, Founder & CEO di CRIMAGNO SA, ripercorre la storia della sua start-up e racconta come sono nate le rivoluzionarie scarpe - innovative ed ecosostenibili - che arrecano il suo brand.

Creiamo calzature per il futuro- Intervista a CrimagnoDa sinistra: Gabriele Blandina e Cristiano Magnoni, rispettivamente COO e CEO di CRIMAGNO SA

CRIMAGNO SA, start-up domiciliata a Corteglia, piccolo comune del Mendrisiotto, è stata fondata nel 2020 da Cristiano Magnoni, imprenditore di origini varesine. Il nome “Crimagno” deriva infatti dalla somma delle abbreviazioni del suo nome (Cristiano) e del suo cognome (Magnoni) con le quali - sin dagli anni della scuola - lo chiamano le persone a lui più vicine: un po' “Magno” e un po’ “Cri”. Dato che il mondo delle calzature lo accompagna fin da quando era bambino, tra tutti i nomi che ha valutato per la sua start-up questo gli è parso decisamente il più adatto poiché porta con sé lo spirito del tempo che è occorso per fargli decidere di tirare fuori dal cassetto questo sogno antico e la vibrazione della sua vita.

In azienda, Cristiano è affiancato dall’amico Gabriele Blandina. Ufficialmente, Gabriele si occupa dell’ingegnerizzazione del prodotto, della gestione della produzione e della logistica, mentre Cristiano segue la parte creativa e le questioni amministrative. In realtà, lavorano piuttosto a quattro mani su quasi tutti gli aspetti che riguardano la vita e la quotidianità aziendale.

 

Cristiano, da quanto tempo conosci Gabriele e in quali circostanze vi siete incontrati?
Quando ho deciso di iniziare questa avventura, sono andato alla ricerca di possibili partner produttivi che potessero realizzare la linea di scarpe che avevo disegnato. Avevo già individuato, nell’area geografica compresa tra Vigevano e Parabiago, il luogo ideale per la mia ricerca: oltre ad essere prossima al Ticino, dove vivo, questa zona rappresenta da sempre uno dei distretti calzaturieri più importanti al mondo. L’aneddoto interessante è che l’azienda di Gabriele è stata la prima dove sono stato! Dopo nemmeno cinque minuti di riunione con lui e suo padre, avevo già maturato la convinzione di aver trovato i partner ideali. Per avere ulteriori elementi di confronto, ho comunque visitato un’altra decina di imprese ma, alla fine, sono ritornato dove avevo cominciato… .

 

Veniamo al prodotto innovativo sviluppato da CRIMAGNO: che caratteristiche hanno le calzature che arrecano il vostro brand? Mi riferisco sia agli aspetti stilistici-formali che a quelli legati ai materiali impiegati nella loro produzione…
La nostra collezione è caratterizzata da tre elementi principali, che ne costituiscono il DNA: Design, Ergonomia, Sostenibilità.

Foto 2-1Il particolarissimo design del brand CRIMAGNO

Cominciamo dal valore della “sostenibilità”…
Fare la differenza per il pianeta, è uno dei valori principali sui quali si fonda la nostra azienda. Crediamo infatti fermamente che ognuno di noi debba dare un contributo concreto a questa causa. Nella produzione delle nostre calzature, utilizziamo pertanto solo materiali naturali o riciclati. Le tomaie dei nostri modelli sono fatte con gli scarti delle lavorazioni di mais, mele e bamboo. Ne stiamo sperimentando di nuove, realizzate con quelli degli ananas e delle agavi. Le suole sono in gomma naturale. Inoltre, carichiamo alcune mescole con il canapulo: uno scarto derivante dalla lavorazione della canapa che utilizziamo per la fodera interna. Impiegato come riempitivo, ci permette di aumentare la percentuale di materiale naturale all’interno delle nostre suole e di renderle ancora più particolari. Anche le altre componenti sono fatte con materiali naturali o di riciclo. Pensate, il sottopiede in fibra di cocco è addirittura biodegradabile!

Abbiamo poi reinventato il concetto di packaging delle scarpe. A testimonianza del nostro impegno verso l'ecosostenibilità in ogni suo aspetto, al posto della classica scatola di cartone forniamo al cliente una comoda tracolla realizzata con feltro certificato GRS, riciclato al 100%, che può riutilizzare in altri mille modi.
Consideriamo l'intero ciclo di vita delle nostre calzature, compreso il corretto smaltimento di quelle usate. A tal proposito, vogliamo sviluppare un incentivo commerciale che invogli i clienti a restituirci le loro vecchie CRIMAGNO, guadagnando un credito sul loro prossimo acquisto. Fatto questo, ci occuperemo del corretto smontaggio e upcycling delle singole parti delle calzature restituite: le suole, ad esempio, serviranno per costruire piste di atletica; le tomaie, per pannelli isolanti e fonoassorbenti in ambito edilizio. Infine, ci impegnamo a favorire l’assorbimento delle nostre emissioni di CO2, piantando alberi per ogni paio di scarpe vendute.

Foto 3Calzature eco-sostenibili, realizzate solo con materiali naturali o riciclati

E sul particolarissimo “design” che caratterizza le CRIMAGNO cosa ci puoi dire?
Provenendo dal mondo del design, il mio pensiero è sempre rivolto al futuro, a come saranno le cose più che a come lo sono ora: ecco perché abbiamo realizzato qualcosa di diverso. Un progetto, un prodotto nuovo dev’essere come un vento che passa e scuote le fronde, deve lasciare il segno. Non ha senso, in un’epoca satura di tutto, uscire sul mercato con l’ennesima copia di qualcosa di già visto.

Siamo quindi orgogliosi che il nostro primo modello, genderless Kobi, abbia già vinto importanti premi internazionali. Concepiamo le calzature come estensioni bioniche dell’articolazione del piede, non come un accessorio di moda legato ai trend stagionali. Avendo maturato la nostra esperienza nel campo del disegno industriale, approcciamo i prodotti e i processi di produzione con un background totalmente differente: anche questo ci distingue dagli altri marchi di scarpe.

I nostri materiali, molto ricercati, provengono da settori come l'automotive, l'interior design, l'architettura. Ad esempio, mutuando la tecnologia della produzione dei divani - che hanno il fusto in legno - abbiamo sostituito il tipico cambrione in metallo con uno realizzato in legno riciclato. Il nostro punto di vista, inedito e particolare, ci consentirà di ideare nuove soluzioni per la concezione di calzature futuristiche.

 

Oltre ad essere eco-friendly, le vostre scarpe sono anche ergonomiche?
Sì, per ottenere le migliori condizioni di camminata possibili, applichiamo i più approfonditi studi ergonomici. Il nostro è un approccio ingegneristico! Creiamo scarpe che si adattano ad ogni tipo di piede, restituendogli più livelli di libertà. Nel primo modello Kobi, abbiamo diviso la suola in due parti, per rendere l'esperienza della camminata il più possibile simile a quella a piedi nudi, aggiungendo gradi di libertà sia alla torsione che alla flessione del piede.

Dopo aver testato filati di ogni tipo, alla fine siamo andati a telaio con un tessuto di nostra elaborazione. Composto da canapa e argento, garantisce traspirabilità, termoregolazione e proprietà antibatteriche. Inoltre, diversamente dal solito, non è incollato alla tomaia bensì solo cucito. Insomma, consideriamo la comodità delle nostre scarpe come uno dei principali driver per la loro diffusione!

 

Tu provieni da una famiglia di imprenditori manifatturieri, attivi proprio nel settore delle calzature. Quanto hanno inciso, le radici familiari, nella nascita di CRIMAGNO e dei suoi prodotti?
Tantissimo, anche se il mio tempo di incubazione è stato lungo… . Le scarpe sono un “vizio” di famiglia. Mio padre aveva un'azienda che produceva suole in gomma naturale: una delle più affermate a quei tempi. Durante gli anni dell’università, ho disegnato collezioni di suole (e anche qualche scarpa) per tutti i suoi clienti, di fatto i marchi più prestigiosi della moda. La decisione di usare solo la gomma naturale per le scarpe CRIMAGNO rappresenta da un lato la scelta migliore che si potesse fare in termini di qualità e di performance; dall’altro, è un indubbio omaggio alle mie radici.

Foto 4-1Camminare come a piedi nudi

 

Lo scorso mese di dicembre, CRIMAGNO è stata tra le dieci finaliste alla 5° edizione del Boldbrain Startup Challenge. Cosa vi ha lasciato questa esperienza? Vi ha aperto qualche porta importante?
Boldbrain - ecosistema che collabora direttamente con gli istituti accademici e i centri di ricerca - è stato un luogo ideale per far crescere la nostra start-up: l'innovazione viene incoraggiata e l'accesso alle risorse degli esperti facilitato. Abbiamo avuto l’opportunità di interagire con coach provenienti da diversi settori. Proprio per questo, ognuno di loro ci ha regalato un elemento in più, visibile unicamente dalla loro prospettiva. Infine, si è creato un forte senso di cameratismo sia tra noi team, che con i coach stessi tant’è vero che continuiamo a frequentarci! Grazie alla visibilità che ci ha regalato questo incubatore, ci è stato proposto di collaborare a due corsi della SUPSI, siamo entrati in AITI UP e abbiamo avuto accesso al mentoring di Innosuisse.

 

Quali sono i vostri obiettivi a breve-medio termine?
A breve termine, ampliare l'offerta investendo in nuovi modelli e poi - in una strategia di business omnichannel - perseguire una costante espansione ed internazionalizzazione.

A medio termine, includere altri indossabili nella nostra collezione. Inizialmente quelli più legati alle calzature, come calze e cinture, per poi allargare il mercato anche ad altre categorie. Il comune denominatore sarà comunque sempre rappresentato dall'applicazione della ricerca sui materiali maturata con le calzature.

A lungo termine, costruire un R&D & Logistic Headquarter e, perché no, anche una manifattura all’avanguardia, che possa beneficiare di tutte le automazioni e tecnologie messe a punto in precedenza per diventare un vero e proprio hub capace di valorizzare le competenze locali, incentivando attività di ricerca e sviluppo sul territorio.

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