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Conchiglie - il gioco collaborativo della conoscenza

   
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Spesso ci troviamo a pensare alla vita come a una battaglia. Ci sentiamo in competizione l’uno contro l’altro per conquistare risorse, attenzione o potere: tutti elementi la cui disponibilità è limitata. Questa situazione rappresenta perfettamente ciò che il matematico John von Neumann definì: “gioco a somma zero”, ossia un gioco nel quale il beneficio per uno dei giocatori corrisponde alla perdita per uno o più “avversari”.

La realtà, tuttavia, non coincide, o almeno non sempre, con questa rappresentazione. Infatti, ci troviamo molto più spesso coinvolti in un altro tipo di gioco, ossia un “gioco cooperativo”, o “gioco a somma positiva”, in cui gli interessi dei giocatori non sono in opposizione tra loro, perché esiste una comunanza di interessi che può generare vantaggi per tutti i partecipanti.

Conchiglie - il gioco collaborativo della conoscenza (1)

Un curioso esempio di questa dinamica riguarda delle particolari conchiglie. I conidi sono molluschi gasteropodi – lumachine – presenti in tutti i mari tropicali e temperati del mondo, comuni soprattutto nell’indo-pacifico. In passato i loro gusci, per la bellezza dei loro disegni, erano diventati oggetti molto ambiti dai collezionisti e la loro pesca era un’attività redditizia. Ed era giustamente remunerativa, poiché nascondeva un rischio importante: il piccolo abitante della conchiglia è infatti dotato di un arpione, con il quale caccia le sue prede inoculando in esse un veleno potentissimo. Che risulta estremamente pericoloso, quasi sempre letale, anche per l’uomo. E per il quale non esiste antidoto.

Recentemente, lo studio della composizione di questo veleno ha portato a notevoli scoperte. Tra le tossine che lo compongono ne sono state infatti individuate alcune dalle caratteristiche sorprendenti: un analgesico molto più potente della morfina e privo di effetti collaterali e una super-insulina, capace di causare un immediato e drastico abbassamento del livello degli zuccheri nel sangue, che potrebbe portare imprevedibili benefici ai malati di diabete.

Oggi il valore dei conidi non risiede più nella conchiglia, ma nel mollusco che la abita. E grazie al lavoro di ricercatori e scienziati, compiendo lo stesso identico gesto di raccogliere una conchiglia, un pescatore può generare un valore immensamente superiore a cent’anni fa.

Conchiglie - il gioco collaborativo della conoscenza (2)

Queste dinamiche si ripetono da millenni: dal primo uomo che ha appreso come gestire il fuoco, a quello che ha usato una ruota; ogni nuova conoscenza si è diffusa tra gli uomini permettendo di potenziare la capacità di creazione di valore di ogni nostro gesto. Grazie alla generazione e trasmissione delle conoscenze, oggi lavoriamo insieme per costruire case o mezzi di trasporto, coltivare cibo e prenderci cura dei nostri figli; insieme creiamo arte, scriviamo musica, sviluppiamo e applichiamo nuove tecnologie. Abbiamo trasformato l’aspetto del nostro pianeta e ci stiamo dirigendo anche oltre ad esso.

Occuparsi in maniera consapevole e strutturata della generazione e della diffusione di conoscenza è la strategia migliore per uscire dalla logica conflittuale, che non genera valore, ma suddivide quello esistente, ed entrare in quella cooperativa, che nasconde un potenziale di sviluppo potenzialmente infinito.

Vale la pena di ricordarselo la prossima volta che ci troveremo a interagire con qualcun altro: non pensiamo di trovarci in una battaglia, ma in un gioco cooperativo. E non poniamoci l’obiettivo di prevalere, ma di trovare un modo per far sì che tutti vincano, grazie alla capacità di sviluppare e diffondere idee creative e innovative.

 

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