Sempre più spesso sentiamo parlare di blockchain: articoli di giornale, servizi televisivi, workshop ed eventi rivolti non solo agli addetti del settore, ma anche al grande pubblico.
Eppure la blockchain resta ancora una tecnologia “di frontiera” e forse non tutti sanno che - al di là dell’applicazione forse più nota, quella finanziaria legata alle criptovalute - può essere applicata a moltissimi altri settori, dalle pubbliche amministrazioni alle aziende, ed è una tecnologia talmente dirompente che può essere paragonata all'impatto che l'avvento di internet ha avuto nelle nostre vite.
La blockchain è un registro pubblico, condiviso e distribuito attraverso cui è possibile validare tutte le informazioni senza l’intervento di intermediari, in quanto ciascun utente accede direttamente da internet.
Su questo registro è possibile caricare qualsiasi dato o documento rendendolo immodificabile e completamente tracciabile.
Questa tecnologia - proprio per le sue caratteristiche intrinseche - rappresenta una grande opportunità per la sostenibilità grazie all’ impatto positivo sulla concezione che tutti i cittadini hanno dell’ambiente, del sociale e dell’impatto delle produzioni, offrendo spunti e strumenti di gestione innovativi.
Vediamo nel dettaglio quali sono i principali utilizzi della blockchain in questo ambito.
In primis è possibile certificare la catena di produzione e del prodotto. La maggior parte delle persone oggi desidera sempre di più acquistare prodotti realizzati con un approccio etico e sostenibile, ricercando questo tipo d’informazione nella storia aziendale o nell’etichetta stessa. Accade spesso però che queste risultino non disponibili o di difficile reperibilità. Tracciando il percorso dal produttore allo scaffale, aiutando a prevenire sprechi e inefficienza, frodi e pratiche non etiche, la blockchain può servire a fare chiarezza, rendendo la filiera trasparente, informando il consumatore, dandogli la possibilità di fare scelte consapevoli e rispettose dell’ambiente.
I consumatori saranno quindi meglio informati su quanto stanno acquistando e avranno la possibilità di effettuare scelte più consapevoli e rispettose dell’ambiente.
Un altro settore in cui questa tecnologia può dare un impulso positivo è quello dello smaltimento dei rifiuti. Con gli attuali programmi di riciclo, gestione rifiuti e sistemi di smaltimento, le persone svolgono un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento del processo di valorizzazione del rifiuto. La maggior parte delle volte però questi non hanno sufficiente motivazione, educazione o attenzione per una partecipazione attiva e consapevole: risulta così difficile monitorare e confrontare l’impatto che questi programmi hanno sull’ambiente e sulle persone stesse. Attraverso la blockchain, si può quindi incoraggiare la partecipazione del singolo offrendo ricompense finanziarie (anche sotto forma di token crittografico) in cambio del deposito di materiali usati e riciclabili alle isole ecologiche o ai punti di ritiro (come contenitori di plastica, lattine o bottiglie etc.)
Un impiego diffuso della tecnologia blockchain, inoltre, potrebbe efficientare il mercato energetico, oggi caratterizzato da un’alta centralizzazione. L’attuale modello di scambio e stoccaggio va a creare un’alta inefficienza nella distribuzione della stessa, producendo spesso eccedenze non utilizzate e causando interruzioni di fornitura energetica per lunghi periodi soprattutto nelle zone colpite da disastri naturali o dove le persone vivono con un più alto tasso di povertà. Dato che le centrali elettriche sono di solito costose e spesso finanziate da governi o da grandi società private, un sistema energetico decentralizzato con scambio peer-to-peer, aiuterebbe a ridurre la necessità di trasmettere elettricità su lunghe distanze, abbattendo di conseguenza anche le perdite subite lungo il percorso. Una piattaforma basata su blockchain potrebbe quindi consentire a istituzioni, aziende e singoli individui di ottenere profitti investendo direttamente in piccole e medie installazioni di pannelli o strumenti per l’accumulo di energia pulita e rinnovabile, aiutando così a ridurre la necessità di stoccaggio energetico centralizzato e favorendo contemporaneamente lo scambio locale (da dove risulta in eccesso a dove risulta necessaria), impattando di conseguenza positivamente sui costi di produzione, stoccaggio e trasporto.