Il prossimo 28 settembre il popolo ticinese oltre ad esprimersi su un paio di temi a livello federale, sarà confrontato a due iniziative sul piano cantonale che vogliono intervenire sull’aumento dei premi di cassa malati. Una in particolare desta preoccupazione per il suo impatto finanziario qualora venisse approvata: fino a 300 milioni di franchi di spese supplementari rispetto alla situazione odierna, che inevitabilmente dovrebbero essere trovati o riducendo la spesa pubblica, cosa a cui nessuno crede, oppure aumentando le imposte a tutti.
La cosiddetta “iniziativa per il 10 %” propone di introdurre una modifica ai parametri legali cantonali relativi alla riduzione dei premi nell'assicurazione malattia (RIPAM), stabilendo che il costo netto del premio non possa in nessun caso superare il 10% del reddito disponibile per unità di riferimento. Per raggiungere questo obiettivo, l’iniziativa chiede di aumentare l'impegno finanziario netto del Cantone nel settore delle riduzioni dei premi, con l'intento di garantire un sostegno più incisivo alle famiglie e agli individui con redditi medi e bassi. L’obiettivo si traduce nei fatti in un impegno finanziario supplementare come detto fino a 300 milioni di franchi.
Chi ha lanciato l’iniziativa vuole fare credere che alla cassa passerebbero i cittadini benestanti e quelli ricchi, ma dato che il loro numero è limitato e l’importo da finanziare enorme, alla cassa verrebbe chiamato soprattutto quel ceto medio che non riceve in genere sussidi e aiuti finanziari ma paga per intero le imposte e le fatture. Si ripete insomma lo schema di precedenti iniziative, ad esempio quella dei premi di cassa malati in base al reddito, spazzate via regolarmente dal popolo in votazione perché i calcoli dimostrano che a passare alla cassa sarebbe in primo luogo proprio il ceto medio.
Allo stato attuale, in Ticino il 50% delle economie domestiche presenta un’incidenza dei premi di cassa malati superiore al 13,4% del reddito disponibile (mediana). Una delle principali criticità del modello proposto riguarda la dinamica di crescita non lineare della spesa pubblica. Quando l’incidenza dei premi di cassa malati sul reddito disponibile delle unità di riferimento (cioè il nucleo famigliare) supera la soglia del 10%, qualsiasi ulteriore aumento dei premi verrebbe compensato dal Cantone attraverso il sistema RIPAM. Di conseguenza, l’onere finanziario per l’ente pubblico non crescerebbe in modo proporzionale, ma con un’accelerazione più marcata rispetto all’aumento dei premi stessi. Questo aspetto risulta ulteriormente aggravato dal contesto storico attuale in cui i redditi, in particolare quelli delle fasce medie e basse, tendono a crescere a un ritmo inferiore rispetto all’incremento dei premi di cassa malati. Qualora la proposta contenuta nell'iniziativa venisse accolta così come formulata, renderebbe il sistema RIPAM particolarmente vulnerabile a futuri aumenti dei premi, determinando un incremento progressivo e insostenibile della spesa strutturale per il Cantone.
Questa iniziativa popolare non risolve le cause dell’aumento dei costi della salute e della sanità, che sono molteplici: eccesso di offerta, prezzi dei nuovi farmaci, ricorso eccessivo alle cure mediche da parte degli assicurati, troppe strutture ospedaliere sul territorio e centri medici, ecc. L’iniziativa popolare si concentra sugli effetti, cioè l’aumento dei premi di cassa malati, proponendo una soluzione però ingannevole proprio perché a pagare la parte maggiore della fattura sarà il ceto medio. Chi nonostante questo volesse approvare questa iniziativa, deve rendersi conto e accettare il fatto che l’aumento delle imposte a carico dei cittadini contribuenti, tutti, sarà di circa il 20 %, cioè un salasso vero e proprio per le tasche degli stessi cittadini. Vale ancor più in questo caso l’accortezza di dire che gli aiuti a chi è in difficoltà, cioè i sussidi, che fra l’altro in Ticino sono i più generosi della Svizzera, devono restare mirati e posti entro certi limiti. Altrimenti nei prossimi anni lo Stato sarà davvero costretto ad aumentare le imposte regolarmente ai contribuenti, piccoli o grandi che siano.