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Capitani di industria: Questionario di Proust a Matteo Minetti, CEO della Repo SA di Monteggio.

   
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Nato il 24 ottobre del 1979 sotto il segno dello Scorpione, Matteo Minetti ha studiato economia aziendale all’Università Bocconi di Milano.

Sposato e padre di due figli, ama la lettura e pratica diversi sport: pallacanestro, running e sci.

 

Dal 2013, Matteo dirige la Repo SA di Monteggio: azienda fondata nel 1968, che si occupa dello stampaggio di articoli tecnici in plastica.

 

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Matteo Minetti, CEO della Repo SA di Monteggio

 

La Repo, che attualmente conta 23 collaboratori, vende i propri prodotti principalmente in Svizzera e in Italia. Inoltre, fornisce le branch estere delle sue imprese clienti svizzere, sparse in tutto il mondo.

 

Matteo, come si definirebbe usando solo tre aggettivi? Ottimista, determinato, solare.

 

Qual è la sua migliore virtù? Lo lascio dire agli altri.

 

E il peggior difetto? L’impulsività.

 

La qualità che apprezza maggiormente in un uomo? L’educazione.

 

E in una donna? L’educazione, se siamo in epoca di parità di genere…

 

Il suo sogno di felicità? L’abbraccio dei miei figli a fine giornata.

 

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La Famiglia Minetti con la maglietta celebrativa dei playoff raggiunti dalla “Pallacanestro Virtus Luino ASD” di cui Matteo è Presidente

 

Cosa non tollera? L’arroganza.

 

Cosa, invece, la inorgoglisce? Ricevere un “grazie”, vuol dire che forse qualcosa di buono l’ho fatto.

 

Se fosse un colore, che colore sarebbe? Rosso.

 

E se fosse un animale? Un gatto.

 

Fiore preferito? La rosa.

 

Piatto preferito? Pici al ragù.

 

La città che ama di più? Quella che devo ancora visitare.

 

Scrittori e poeti prediletti? Scrittori: De Giovanni, Hornby, Malvaldi. Sui poeti…vado male!

 

Il brano musicale che le fa battere il cuore? Qualsiasi cosa, anche un brano heavy metal, canticchiato dai miei bimbi…

 

Il pittore che la emoziona di più? Il Futurismo in generale mi aveva appassionato alle superiori.

 

Qual è il personaggio storico o contemporaneo che ammira di più? Guardo con interesse tutte le persone con cui entro in contatto, cercando ispirazione in quello che fanno.

 

E quello che invece detesta? Chiunque parli alla pancia e non alla testa delle persone.

 

Il dono di natura che vorrebbe possedere? Sono contento di quello che ho anche perché, se dovessi volere quello che non ho, sarebbero troppe cose… Scherzando, ma non troppo, chiederei un metabolismo più rapido che mi facesse perdere qualche chilo, così da poter correre più veloce…

 

Le colpe che le ispirano maggiore indulgenza? Tutte, a fronte di un sincero pentimento.

 

C’è una passione alla quale non saprebbe rinunciare? Lo sport.

 

Qual è il suo stato d’animo attuale? Serenamente preoccupato.

 

Come vorrebbe morire? Nel modo meno traumatico per chi mi sopravviverà.

 

Il suo motto? Una frase di Isaac Newton: “Se ho visto così lontano, è perché sono salito sulle spalle dei giganti”.

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