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Capannoni? No, eccellenze industriali!

   
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Negli ultimi anni la narrazione dominante nel cantone Ticino, utilizzata anche da determinate forze politiche più di altre, è stata quella di dire che nel nostro Cantone dominano capannoni fatiscenti e attività a scarso valore aggiunto, che lasciano poco e nulla al territorio.

Anche i detrattori sanno che la realtà non è questa e onestà vorrebbe che il discorso dovrebbe essere molto più articolato e non assoluto, dividendo il mondo solo in bianco e in nero.

Bisogna innanzitutto ricordare che in Ticino sono attive circa 40'000 aziende e società, di cui 36'000, cioè il 92 %, sono attività fino a 10 dipendenti. Si tratta soprattutto di artigianato, commerci, società fiduciarie e di vario genere, piccole aziende specializzate, ecc. Le imprese maggiormente strutturate oltre i 100 dipendenti sono alcune centinaia. I posti di lavoro sono circa 190'000 a tempo pieno e attorno alle 230'000 unità considerando anche i tempi parziali, per una popolazione più o meno di 350'000 abitanti, bambini compresi.

Capannoni No, eccellenze industriali!

È vero, persistono sul territorio attività economiche in diversi settori che o non creano particolare valore aggiunto oppure hanno margini di guadagno piuttosto scarsi, ma questo non significa ancora che i loro prodotti non siano innovativi. Tuttavia, l’economia ticinese è in buona parte un’economia d’esportazione e pertanto per imporsi sui mercati internazionali è necessario creare e vendere prodotti innovativi e competitivi. E gli esempi sono numerosi, a testimonianza del fatto che l’immagine che molte persone si sono fatte dell’industria è sbagliata o comunque non è aggiornata.

Un’azienda ticinese produce componenti speciali per l’auto del campione del mondo di Formula 1. Come mai Mercedes-Benz si è rivolta a un’azienda ticinese se non per il fatto che i suoi prodotti sono un’eccellenza a livello mondiale? Un’altra azienda ticinese fornisce rulli per i nastri trasportatori delle valigie di tutti i più grandi aeroporti del mondo. Sempre in Ticino un’azienda crea motori elettrici miniaturizzati, per intenderci al di sotto dei 3 millimetri di diametro, che vengono esportati in tutto il mondo e che sono stati utilizzati per portare una famosa sonda sul pianeta Marte. Famosi cantieri navali si rivolgono a un’azienda ticinese per acquistare eliche prodotte con sapienza e qualità artigianali, così come da tempo in Ticino diverse aziende producono completamente orologi svizzeri di qualità e non si limitano più solo ad assemblarli.

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Oggi le industrie assomigliano più a sale operatorie che a fatiscenti edifici di produzione. Bisognerebbe dunque finalmente prendere atto che i problemi del mercato del lavoro certamente esistono e vanno affrontati e risolti, ma descrivere l’industria ticinese come arretrata e fatiscente non solo è sbagliato perché non corrisponde alla moderna realtà, ma è anche ingiusto nei confronti degli imprenditori che rischiano le proprie risorse e verso le collaboratrici e i collaboratori di queste aziende, che con le loro competenze e la loro esperienza permettono a queste imprese di esportare in tutto il mondo, dando lavoro anche a molte persone residenti.

Per la cronaca, i lavoratori nell’industria ticinese sono circa 29'000. I frontalieri sono circa 16'000; erano 15'000 su 30'000 lavoratori nel 1980. Ciò dimostra che l’industria non è colpevole della situazione che si è venuta a creare negli ultimi 15 anni sul mercato del lavoro ticinese.

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