Quest’anno parlare di energia e, in particolare, di risparmio energetico è importante, soprattutto per sensibilizzare la popolazione ad adottare abitudini che possano avere un impatto positivo sull’utilizzo dell’energia.
Anche nelle aziende la possibilità di penuria energetica spaventa e gli sprechi sono sempre dietro l’angolo.
La figura dell’Energy Manager è emergente, indispensabile per il funzionamento e lo sviluppo delle aziende. Un ruolo professionale che esiste già dagli anni Settanta e colui o colei che ricopre questa funzione si occupa della consulenza interna per dar vita a una politica aziendale volta alla conservazione (e all’utilizzo sostenibile) dell’energia. L’Energy Manager aiuta a prendere decisioni in merito a quello che è il miglior utilizzo in azienda. In particolare, deve individuare gli interventi ed eventuali procedure necessarie per promuovere l’uso razionale dell’energia; preparare dei bilanci energetici in relazione ai parametri economici e agli usi finali; predisporre di dati eventualmente richiesti dalla legge; redigere un piano di investimenti e monitorare la realizzazione operativa degli interventi.
Tutti gli obiettivi dell’Energy Manager sono volti a ridurre i costi dell’energia e favorire lo sviluppo ecosostenibile dell’azienda.
I vantaggi di avere nel proprio organico una figura così, sono molti. Al di là del reale risparmio energetico, è presente anche un risparmio economico, poiché sprechi ed inefficienze vengono eliminati. L’azienda, poi, impatterà meno sull’ambiente, perché diminuirà le sue emissioni di CO2. Infine, anche l’immagine aziendale può beneficiarne.
In Svizzera la figura esiste ed è sempre più richiesta. In Ticino, per esempio, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana permette di ottenere un CAS (Certificate Advanced Studies) in Public Energy Management.
L’Energy Manager è una risorsa importante per l’azienda e per la tutela dell’ambiente, attraverso un consumo ecosostenibile dell’energia.